Fausto e Iaio 38 anni dopo, libro e incontro all'Arci
La vicenda del duplice omicidio di Fausto e Iaio, avvenuto nel 1978 a Milano, sarà approfondita durante un incontro che si terrà giovedì 14 aprile alle ore 21:00 presso Luogocomune - Centro Sociale Culturale Arci, a Cremona
La vicenda del duplice omicidio di Fausto e Iaio, avvenuto nel 1978 a Milano, sarà approfondita durante un incontro che si terrà giovedì 14 aprile alle ore 21:00 presso Luogocomune – Centro Sociale Culturale Arci, a Cremona (Via Speciano, 4, ingresso con tessera Arci 2016). Saranno presenti il giornalista e scrittore Daniele Biacchessi, autore del libro, il giudice istruttore del Tribunale di Milano Guido Salvini, che ha condotto le indagini sull’omicidio e Mario Silla, giornalista che al tempo lavorò a un’inchiesta sulla pista cremonese. Durante la serata saranno proiettati alcuni brevi filmati d’epoca. L’incontro fa parte della rassegna Liberarci. Giovani Memorie Resistenti. Una memoria attiva per la Pace contro la guerra ed è promosso da Arci Cremona, Circolo Arcipelago e Arci Book Lombardia.
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (detto Iaio), frequentatori del Centro Sociale Leoncavallo, avevano diciotto anni. Il 18 marzo 1978, due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro, furono uccisi a Milano in Via Mancinelli da otto colpi di pistola sparati da un commando di tre killer professionisti, rimasti ancora oggi ignoti. Trentasette anni dopo e a distanza di 14 anni dalla prima edizione, nel 2015 è stata pubblicata la versione aggiornata del libro di Biacchessi Fausto e Iaio. La speranza muore a diciotto anni (Baldini & Castoldi), diventato un punto di riferimento per la controinformazione e il giornalismo di inchiesta nel nostro Paese.
Biacchessi racconta le indagini ufficiali e le indagini parallele condotte da giornalisti militanti, formula alcune ipotesi investigative che risultano rafforzate dopo le recenti inchieste su Massimo Carminati e Mafia capitale. Quello di Fausto e Iaio fu un omicidio organizzato da neofascisti: questa è la verità che non si potrà archiviare. Il filo di quella storia porta anche a Cremona, e proprio nella nostra città si trovano evidenti tracce di collusione e complicità.