Economia

Latte, scattato il piano 'salva stalle', ma contro il ministero è protesta

E’ scattato giovedì sera, per decisione della Regione Lombardia, il “Piano salva stalle” per quegli allevamenti lombardi che da oggi non sono più coperti da contratti per il ritiro del latte, dopo la scadenza del patto di Natale sul prezzo. Il piano, ideato da Regione, Coldiretti Lombardia e cooperativa Virgilio di Mantova, prevede che quest’ultima, nei prossimi tre mesi, assorba circa 90mila quintali di latte in esubero rispetto al collocato e li trasformi in Uht (a lunga conservazione) da destinare al mercato e alla reti di intervento sociale della Regione Lombardia.

“Si tratta di un’esperienza pilota che può essere un buon punto di partenza per un ragionamento più ampio sia dal punto di vista geografico che di quello delle realtà coinvolte – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – l’operazione non sarebbe stata possibile senza il coinvolgimento in prima persona della Regione e della Virgilio, che ha dimostrato ancora una volta di essere schierata dalla parte più virtuosa del mondo cooperativo. Al tempo stesso Regione Lombardia, grazie all’assessore Gianni Fava e al Presidente Maroni, si è mossa con grande senso di responsabilità sociale per il bene comune e con la capacità di aderire a soluzioni vantaggiose per tutti. Credo sia una strada da valutare anche in altre realtà italiane”.

“Con grande determinazione e concretezza la nostra Organizzazione sta lavorando per sostenere tutte le nostre stalle, tutte le nostre aziende. Quello che Coldiretti ha ottenuto oggi è un risultato vitale: con questo accordo si evita la chiusura di centinaia di stalle e si offre uno spiraglio per il futuro alle aziende e a tutte le famiglie coinvolte  – evidenzia Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. Senza dubbio, anche del tema latte parleremo domani sera a Grumello Cremonese, nel convegno che abbiamo organizzato. L’incontro, dedicato ad un primo bilancio sul Psr, grazie anche alla presenza dell’Assessore regionale Gianni Fava sarà occasione per aggiornare i nostri Soci sull’azione che stiamo mettendo in campo a difesa della nostra zootecnia”.

Obiettivo dell’intervento “salva stalle” messo in campo – spiega Coldiretti Lombardia – è mettere al sicuro un sistema che produce il 40% del latte italiano, dove lavorano direttamente almeno 15 mila persone, ma che viene messo a rischio dal crollo del prezzo del latte alla stalla sotto i 36 centesimi al litro. Negli allevamenti la situazione è precipitata a un anno esatto dalla fine delle quote, che coincide con la scadenza dei contratti che ha scatenato una nuova guerra del latte.

Di fronte ad una crisi senza precedenti, gli allevatori si sono dati appuntamento sabato 2 aprile 2016, dalle 9 di mattina in Via Trento 4, di fronte al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, a Udine in Friuli che è la porta di ingresso in Italia di centinaia di milioni di chili di latte stranieri, anche come trasformati e semilavorati industriali, che vengono spacciati con l’inganno come Made in Italy. Ci sarà anche la pronipote della mucca “Onestina”, simbolo della battaglia per il Made in Italy degli allevatori che chiedono di continuare a mungere con un prezzo giusto ed onesto. Nell’occasione sarà presentato il Dossier “Quote latte, un anno dopo” che fotografa la difficile situazione della fattoria Italia ma saranno anche smascherati gli inganni di cagliate e polveri che passano i confini per diventare mozzarelle e formaggi italiani, illustrate le ultime novità in arrivo dall’Unione Europea  e offerti consigli per acquisti consapevoli.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...