La Provincia alleggerisce i conti: da vendita azioni Cisa arrivati 92mila euro
La Provincia in corso di trasformazione in Area Vasta fa il punto sulle operazioni di alleggerimento, pubblicando lo stato dell’arte delle dismissioni patrimoniali. Restano alcune situazioni pesanti che non si sono concretizzate, come la vendita delle azioni di Centropadane o dell’immobile di Toscolano Maderno, posti in vendita a più riprese senza successo, mentre altre operazioni sono andate in porto o si stanno concludendo. Un risparmio indiretto per l’ente di corso Vittorio Emanuele viene dall’aggregazione tra Padania Acque Gestione e Padania Acque Patrimonio, andata in porto solo il 1 dicembre 2015 e che quindi produrrà i suoi effetti a fine 2016. Nella nuova società la Provincia conta per l’11,2%. Il dimezzamento dei Cda produrrà un risparmio di 130mila euro rispetto al 2013, quando l’organo della gestionale (presieduta da Ercole Barbati) era costato 105mila euro e quello della patrimoniale 123mila. Quest’anno il costo preventivato è di 95mila euro. Più che dimezzati anche i costi per il collegio sindacale, da 100mila euro complessivi per le due società a 35mila.
La fusione per incorporazione in Reindustria (società di servizi) del Consorzio Cremaricerche, avvenuta a fine 2015, produrrà nel 2016 un risparmio stimato di 37mila euro, di cui 22mila per spese ordinarie.
L’uscita della Provincia dalla società per azioni che gestisce l’autostrada della Cisa (azione congiunta di tutti i soci pubblici) ha portato in cassa a Cremona 92.352 euro, operazione andata in porto il 21 dicembre 2015 con la sottoscrizione del contratto; mentre come si è detto non si è concretizzata la vendita della quasi totalità di quote detenute in Centropadane, che avrebbe potuto fruttare 4milioni e 200mila euro. Anche in caso di andata a buon fine dell’operazione, la Provincia sarebbe restata con un piede nella società di San Felice, mantenendo 40mila azioni ordinarie circa (valore nominale di 10 euro ciascuna). Da Centropadane intendono uscire anche gli altri soci pubblici cremonesi, Comune e Camera di Commercio, tutti interessati a ricavare liquidità, pur volendo mantenere una presenza seppure minoritaria per via della controllata Stradivaria, sorta per realizzare l’autostrada Cremona – Mantova, progetto che a breve dovrebbe conoscere una svolta nell’ottica della fattibilità.
gb