Cronaca

Parco Sartori, Comune: 'I problemi non si risolvono con la sola Polizia'

“Favorire la percezione sia del parco di via dei Classici sia del quartiere come luoghi con una buona vivibilità, senza tuttavia ignorare le criticità esistenti nella consapevolezza che il binomio coesione sociale-sicurezza è elemento per progettare insieme un welfare di comunità”. E’ l’obiettivo del Comune per il progetto “Parco Sartori: partecipazione è sicurezza”, concluso nel pomeriggio di giovedì con un incontro nella Sala Mercanti della Camera di Commercio. Presenti rappresentanti dei comitati di quartieri e dei soggetti coinvolti nell’iniziativa. Una conclusione formale, come ha sottolineato nella sua introduzione Rosita Viola, assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità sociale, in quanto “l’esperienza maturata e le conoscenze acquisite aiuteranno a sviluppare, insieme a tutti i soggetti coinvolti, iniziative che si svilupperanno nei prossimi mesi e, in prospettiva, rilanciare azioni simili in altri contesti cittadini”, si legge in una nota di Palazzo comunale.

IncontroEd è proprio sul rapporto tra coesione sociale e sicurezza che si sono incentrati gli interventi di Massimo Bricocoli, nella sua veste di urbanista del Politecnico di Milano, che ha portato l’esempio di altre realtà dove ci si è mossi in tale direzione con successo, e di Pierluigi Sforza, comandante della Polizia Locale. Con loro Anna Lazzarini, ricercatrice in filosofia all’Università IULM di Milano, a fare da moderatrice e a porre domande ai due relatori.

Al termine dell’incontro, nella vicina sala ex-borsino di via Solferino, è stata inaugurata un’esposizione di immagini trasversale alle varie sezioni della mostra-laboratorio “Percezioni incrociate”. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino a giovedì 7 aprile, tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 19.30, mercoledì, sabato e domenica anche dalle ore 10.00 alle ore 12.30.

Il progetto che ha interessato il parco Sartori e le zone adiacenti, come ha ricordato l’assessore Viola, è inserito in una più ampia programmazione tra vari Assessorati che ha visto la collaborazione tra il Settore Politiche Sociali, il Centro per la Comunità e Beni comuni, il Settore Politiche Educative e Istruzione, la Polizia Locale, l’Ufficio Progetti e Risorse e l’Unità di Staff Urbanistica. Il tutto affiancato da un ricco partenariato composto da Associazione Sucar Drom, Cooperativa Iride, Cooperativa Nazareth, FOCR, Il Laboratorio, Amici di Robi, UISP, CSI.

Fitta la rete di soggetti – il Comitato di quartiere, l’oratorio, le scuole dell’Infanzia Martiri della Libertà e Agazzi e la scuola primaria Monteverdi, il Comitato Soci Coop Lombardia, la Fondazione La Pace Onlus, le Forze dell’Ordine, molteplici esercizi commerciali di quartiere, a vario titolo attivamente coinvolti in specifiche azioni progettuali.

Nel suo intervento, il comandante Sforza ha evidenziato – citando anche i dati della Questura – che i reati in zona Po e in particolare attorno al parco non sono più numerosi rispetto ad altre zone della città, nonostante l’ovvio clamore suscitato dai furti presso il supermercato di via Arenili. Certamente esiste un problema di comportamenti discutibili e di disturbo della quiete pubblica, ma non classificabili come reati. “Le modifiche nella composizione dei residenti in questa zona del quartiere – ha spiegato Sforza – hanno prodotto un cambiamento nella struttura sociale che sicuramente sta creando problemi e aumenta il senso di insicurezza dei residenti storici. Ma per risolvere questa criticità l’intervento classico, emergenziale, della Polizia non basta, non lo dico solo io, ma tutti gli studi in materia. Per questo come Polizia locale puntiamo molto sul servizio di prossimità e sulla collaborazione con i vari attori che vivono il quartiere, primo fra tutti il Comitato”. Insomma, i problemi di parco Sartori sono risolvibili solo col tempo e con l’attuazione di varie forme di socializzazione (per questo è necessario che anche altri settori della pubblica amministrazione siano presenti) che riportino i cremonesi in quegli stessi luoghi ora appannagio esclusivo di rom.

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