Il Pd rilancia sulla Cr-Mn: 'Territorio si faccia sentire'
Il Pd cerca il consenso del territorio (amministrazioni comunali, imprese, forze sociali) sulla validità della realizzazione dell’autostrada Cremona – Mantova. Un progetto di cui si parla da almeno 10 anni e che non ha ancora visto la luce ma che sta tornando prepotentemente sulla scena con il suo inserimento nel Piano delle opere strategiche di Regione Lombardia. La principale forza di maggioranza ha un problema in Comune: la presenza, al proprio interno e tra gli alleati di Sel, di un forte sentimento contrario all’opera. Anche per questo la mozione che la sosteneva, presentata mesi fa dalla consigliera Pontiggia, è stata prudentemente ritirata, in attesa di ridiscutere l’argomento nel contesto più ampio di tutte le infrastrutture. Contraddizioni che vive anche il centrodestra al proprio interno: in Regione la Lega Nord, con l’assessore mantovano Fava, è contraria all’opera, ma fa parte di un governo che ha nei suoi programmi la realizzazione dell’opera. Per smussare gli angoli, ma anche per ovvie ragioni economiche, il tracciato è in corso di rivisitazione, soprattutto sul territorio mantovano. Inserita anche l’eliminazione dei passaggi a livello ferroviari, che faciliterebbero la vita ai pendolari della Cr-Mi-Mn. E con una diminuzione di costi preventivati da 1 miliardo e 150 mila euro a 850milioni.
“Il sostegno all’infrastruttura – interviene oggi l’assessore al territorio ed Area Vasta Andrea Virgilio – passa da condizioni molto concrete: la sostenibilità anche dal punto di vista dei costi e l’accorpamento delle fasi realizzative. Rilevo che il governo regionale ha inserito questa partita fra le infrastrutture strategiche e questo al netto delle polemiche di questi giorni; è per queste ragioni che tocca anche al territorio giocare la sua parte per portare a casa il risultato e per affrontare anche con un approccio intermodale il tema dell’isolamento. Molto dipende da noi, dalla nostra coesione e determinazione, dalla volontà degli enti locali di fare massa critica, dalle singole forze politiche, dal mondo delle imprese, dalle sue rappresentanze a fronte di un territorio che deve richiamare l’importanza di perseguire partite infrastrutturali utili alla mobilità di una comunità, alla competitività dell’industria, allo sviluppo.
Nell’ambito del processo in atto di riallocazione delle funzioni degli enti di area vasta che va nella direzione di consolidare modelli di gestione associata, con evidente impulso verso l’accorpamento di funzioni fra i territori di Cremona e Mantova, l’esigenza di questa infrastruttura assume particolare rilevanza per dare efficienza ai collegamenti fra le due città oggi in una situazione critica”.
Sulla stessa linea il segretario cittadino del Pd Roberto Galletti: “Il Governo Renzi ha recentemente reinserito la Ti-Bre tra le infrastrutture strategiche nazionali e ciò rimette in primo piano la strategicità dell’autostrada Cremona -Mantova come asset
infrastrutturale che collega Cremona e Mantova al resto d’Europa.
Spiace apprendere che Fava voglia isolare il “Cantone” della Valpadana dal resto d’Europa condannandola ad una lenta asfissia di sviluppo sociale ed economico. Preme ricordare che tra le misure compensative denigrate da Fava vi è il superamento dei passaggi a livello sulla linea ferroviaria Cremona Mantova, operazione che consentirebbe di velocizzare, di molto, tale linea in attesa del suo raddoppio. Del rafforzo di strade e ferrovie ne gioverebbero anche i due porti che attualmente paiono sottoutilizzati”.
Quindi, l’appello alle forze territoriali: “In questo processo tutti sono chiamati a dire e fare: la politica, ma anche lavoratori, pendolari, imprese, aziende e loro rappresentanze. Cremona da troppo tempo aspetta che la Regione dia il via allo sviluppo della tanto decantata e poco finanziata Valpadana”.
“Noto con piacere che, come avevo auspicato, il dibattito sulle Aree Vaste è entrato nel pieno del dibattito e mi auguro, al contempo, che mantenga un livello di dialogo costruttivo-tecnico e non ideologico, riconoscendo pari dignità a tutti i territori e non subalternità, dove tutti gli attori locali, come anche evidenziato dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, potranno dire la loro”, afferma infine il presidente della Provincia Carlo Vezzini.
“Il tema delle infrastrutture è centrale e quindi strategico. Come si sono investiti circa 80 milioni di euro per il raddoppio della Paullese, con nuove opere e riqualificazioni, in attesa del completamento in parte Milanese, parimenti si investa nel Casalasco in connessione con il Mantovano, dall’autostrada Cremona-Mantova alla riqualificazione fluviale e ferroviaria; sono, peraltro, sotto agli occhi di tutti i gap infrastrutturali viari che separano questo territorio dal resto della provincia. Proprio per questo non si può escludere la popolazione del sud Lombardia da una efficace e funzionale mobilità che sviluppi i segmenti acqua, ferro e gomma.
In tale ottica non vedo, quindi, spreco di denaro pubblico ed il contestuale miglioramento del budget ai fini di far partire, in termini funzionali, l’iter progettuale, non può che essere un beneficio per le comunità locali. Non solo: come peraltro evidenziato dalla responsabile ambiente della segreteria provinciale del Pd, Francesca Pontiggia, il piano regionale Trasporti e Mobilità proposto dalla Giunta Maroni inserisce la Cremona-Mantova tra le infrastrutture strategiche.
Certamente andranno fatti piani, analisi e condivisioni dei processi, ma non si può prescindere da un’opera che va ad interagire con il corridoio Tirreno-Brennero, peraltro opera ritenuta strategica dallo stesso Governo.
La vera questione è investire in queste comunità locali sud lombarde. La nostra è, per natura, una provincia stretta e lunga e, al di là di ogni sano e giusto dibattito, anche campanilistico, il nostro territorio, dal Cremasco al Soresinese, dal Cremonese al Casalasco, non può essere escluso da logiche di sviluppo strategico regionale, il più possibile integrate”.
g.b.