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Atalanta, Siena e Novara la 'cupola' per la serie A Il 5 aprile le accuse a Conte

“Il panorama che ne viene fuori è assolutamente desolante”, ha commentato il pm Roberto di Martino nella quinta udienza del processo sul calcioscommesse. E spuntano anche episodi non contestati riguardanti il Cagliari nella gestione di Massimiliano Allegri.

Nella quinta udienza preliminare del maxi processo sul calcio scommesse, il procuratore Roberto di Martino, nella sua requisitoria, si è concentrato in modo particolare sulle società. Secondo l’accusa, Atalanta, Siena e Novara avrebbero sfruttato il sistema delle scommesse con lo scopo di andare in serie A. Il Siena dell’ex presidente Massimo Mezzaroma, accusato di frode sportiva, è finito nel mirino per una decina di partite che sarebbero state combinate sempre su iniziativa della squadra toscana. Per quanto riguarda invece l’Atalanta, figura centrale sarebbe stata l’ex capitano Cristiano Doni che in un’intercettazione riguardo alla partita Crotone Atalanta dell’aprile del 2011 avrebbe definito suoi “sudditi” i giocatori della difesa nerazzurra. Un’altra società citata nella requisitoria è stata l’Albinoleffe, anch’essa al centro dello scandalo.

“Il panorama che ne viene fuori è assolutamente desolante”, ha commentato il pm di Martino. Una miriade di situazioni di possibili combine, episodi gravi con al centro grosse somme di denaro, emergerebbero poi dall’analisi del pc dell’ex commercialista di Beppe Signori, Manlio Bruni che in un’intercettazione con Roberto Goretti, direttore sportivo del Perugia, avrebbe fatto riferimento ad episodi poco chiari riguardanti il Cagliari nella gestione di Massimiliano Allegri. Vicende che però non risultano contestate nell’inchiesta in quanto emerse ormai in fase di chiusura indagini.

Sempre oggi il procuratore ha depositato altre due memorie, una sull’aggravante della transnazionalità in relazione al reato di associazione per delinquere, e un’altra riepilogativa sulle partite. Memorie che si aggiungono alle 82 di 2.400 pagine già depositate ieri al gup Pierpaolo Beluzzi. 80 riguardanti tutti gli imputati, tranne coloro che hanno chiesto il rito abbreviato e il patteggiamento, una sulla questione della competenza territoriale e un’altra con un elenco di tutte le partite dell’inchiesta, in tutto un centinaio.

La requisitoria terminerà il prossimo 4 aprile, quando saranno formulate le richieste di rinvio a giudizio. Per quello stesso giorno è previsto anche l’esame dell’atalantino Guido Marilungo, difeso dall’avvocato Pietro Siciliano, che ha chiesto ed ottenuto di essere sentito. Marilungo è uno degli imputati che ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato. Il suo coinvolgimento deriva da intercettazioni tra altri personaggi che avevano fatto il suo nome in riferimento all’incontro Ascoli-Atalanta. Gli intercettati avevano detto che se nell’incontro non avesse giocato Cristiano Doni sarebbe stato Marilungo a stringere la mano al capitano dell’Ascoli Vittorio Micolucci per sancire l’accordo. “Quella stretta di mano non c’è mai stata”, aveva spiegato il legale di Marilungo, che aveva aggiunto che chi aveva pronunciato quella frase intercettata, Marco Pirani, del gruppo degli scommettitori bolognesi, “era un soggetto totalmente sconosciuto a Marilungo”. Il coinvolgimento di Marilungo era stato escluso, nei suoi interrogatori, dallo stesso Doni.

Tra ieri e oggi il procuratore ha trattato in ordine alfabetico il 70 per cento delle posizioni degli imputati, ad eccezione dei 7 che hanno chiesto il rito abbreviato e di coloro, che sono 25, che hanno chiesto il patteggiamento. Oltre a Marilungo, i riti abbreviati sono stati chiesti dalle difese dell’allenatore della nazionale Antonio Conte, che deve rispondere della presunta combine di Albinoleffe-Siena del 29 maggio del 2011, di Angelo Alessio, il secondo di Conte quando era tecnico del Siena, Giorgio Veltroni, ex presidente dell’Alessandria, Ermanno Pieroni, direttore sportivo in B per due stagioni, Roberto Previtali, ex capitano dell’AlbinoLeffe, e Daniele Quadrini, ex difensore del Sassuolo.

Per i riti abbreviati, il pm chiederà le condanne il prossimo 5 aprile, poi ad intervenire saranno le parti civili. L’11 aprile, invece, toccherà ai difensori degli imputati processati con l’abbreviato, mentre dal 12 prenderanno la parola tutti gli altri difensori. Per stare nei tempi previsti, si dovranno trattare 18, 19 posizioni al giorno.

Sara Pizzorni

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