Cronaca

Duecento commercianti dicono no alla festa del Torrone su nove giorni

Duecento firme di commercianti cremonesi contro l’eventualità che la Festa del Torrone duri anche quest’anno due settimane, come invece sta scritto nelle linee guida preliminari alla pubblicazione del bando, presentate in Giunta ieri. Come noto, già lo scorso anno Confesercenti era arrivata al punto di rottura con l’amministrazione comunale, per questa scelta che obbligava il mercato a trasferirsi per tre giorni in una sede diversa da piazza Stradivari. Le firme sono state raccolte nelle giornate di lunedì 14 e mercoledi 16 marzo da Confesercenti, nel primo caso tra i commercianti in sede fissa e nel secondo tra gli operatori del mercato. Un centinaio di firme in entrambi i casi, consegnate poi nella stessa giornata di mercoledì al Comune, anche se la raccolta continuerà nei prossimi giorni, visto che lunedì molti negozi erano chiusi tutta la giornata e sabato verranno sondati gli ambulanti non presenti al mercoledì.

“La Festa del Torrone riveste una grande importanza per la città, è un appuntamento tra gli eventi cittadini in grado di richiamare tantissima gente e per questo deve essere una opportunità per tutto il territorio cittadino” scrive Confesercenti in un comunicato. “L’Amministrazione Comunale è tenuta ad indicare all’interno del bando di assegnazione dell’evento quegli obiettivi e quegli elementi che vanno salvaguardati e che sono irrinunciabili e che caratterizzeranno lo svolgimento stesso della festa”.
Per l’associazione di commercianti, “E’ fondamentale un reale confronto con le associazioni di categoria per poter analizzare i diversi aspetti su cui la festa va ad impattare nel quale vi sia la concreta volontà di ascolto e di recepimento delle necessità commerciali cremonesi, a seguito del quale il Comune procederà con le proprie disposizioni”. Confronto che però non si è stato. “La Festa del Torrone non deve svolgersi ed esaurirsi nel solito ‘chilometro quadrato’ del centro cittadino: deve coinvolgere la maggior parte delle vie cittadine” continua Confesercenti. “E’ una richiesta che i commercianti stanno sostenendo ormai da diversi anni. Doverosa la salvaguardia del mercato settimanale, evitando dannosi spostamenti. Tutti ne devono beneficiare!”.

Confesercenti “ribadisce un concetto fondamentale: gli eventi si devono adattare alla morfologia del territorio, alle necessità commerciali e di lavoro del centro storico e non il contrario. Il Comune tenga in considerazione gli interessi in campo di tutti, ponendo in primo piano i benefici che la città (e coloro che la costituiscono) ne può trarre. Abbiamo intrapreso una raccolta firme a sostegno di tutto ciò, già protocollata negli uffici della pubblica amministrazione. Oltre 200 commercianti (in questi giorni proseguiremo con la raccolta firme) hanno sostenuto la petizione. Auspichiamo che l’Amministrazione comunale di Cremona ascolti ed accetti le richieste che il commercio reclama”.

Nei giorni scorsi, anche il presidente delle Botteghe del Centro, Eugenio Marchesi, si era espresso negativamente sul fatto che le linee guida per l’organizzazione della festa non venissero condivise tra amministratori e chi opera quotidianamente in città. In particolare, in merito alla durata di nove giorni, la posizione delle Botteghe è che debbano essere evitate tutte quelle soluzioni che modificano la viabilità e l’accesso in centro storico, perchè portano confusione tra i fruitori abituali della città. “Durante le giornate infrasettimanali della Festa – afferma infatti Marchesi – i negozi non registrano un incremento di vendite: i cremonesi preferiscono evitare il centro”.

 

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