Cronaca

Immigrazione clandestina, anche Cremona nell'inchiesta della Procura di Brescia

C’è anche Cremona al centro della maxi inchiesta aperta dalla Procura di Brescia in merito alla regolarizzazione degli stranieri in Italia. Sono 160 gli accusati, in tre diversi fascicoli. Nel mirino è finita una presunta organizzazione che avrebbe operato tra le province di Brescia, Bergamo, Mantova, Cremona e Milano. L’accusa è di associazione a delinquere con lo scopo di favorire l’immigrazione clandestina, truffa, falso e danni al servizi previdenziale nazionale.

Nei primi due fascicoli sono coinvolte cento persone, di cui 64 italiani. Del terzo, invece, fanno parte altri 60 soggetti che lunedì 14 marzo si sono visti perquisire le proprie case tra Bergamo e Brescia. Al centro di tutto ci sarebbe un ragioniere bresciano di 42 anni, insieme a quattordici stranieri e una società “cartiera” che si occupava, secondo l’accusa, delle false fatture.
Stando all’accusa, il ragioniere, che era già conosciuto per aver falsificato alcuni diploma di scuola, avrebbe realizzato dei documenti falsi per regolarizzare gli stranieri e altre carte per le società fittizie, buste paga e contratti di lavoro. Il suo ruolo sarebbe stato anche quello di inviare le comunicazioni al Centro per l’Impiego e all’Inps, dando documenti agli stranieri per avere diritto alla maternità e disoccupazione.

“È bene che la Procura indaghi su questa vicenda sconcertante” ha commentato l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali. “Auspico chiarezza immediata e punizioni esemplari per italiani e stranieri che fossero ritenuti colpevole di reati simili. Ecco chi sono i veri speculatori: coloro che sull’immigrazione stanno guadagnando decine di migliaia di euro contribuendo ad acuire una situazione sociale ormai insostenibile in diverse zone della provincia bresciana, come dimostrano i recenti fatti di Gottolengo, e più in generale della Lombardia. Sembra che le persone coinvolte siano 160 – conclude Bordonali -. Ora attendiamo la conclusione dell’iter giudiziario e invitiamo il Governo a rimpatriare i clandestini che risultano regolarizzati in modo truffaldino”.

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