Vanoli, coach Pancotto: 'La Final Eight è simbolo di orgoglio e continuità'
"La seconda storica partecipazione è un evento per la #Vanolifamily che ha il senso della continuità così come quella del nostro progetto e programma". Così coach Cesare Pancotto.
“La seconda storica partecipazione è un evento per la #Vanolifamily che ha il senso della continuità così come quella del nostro progetto e programma”. Così coach Cesare Pancotto approccia la Final Eight di Coppa Italia, che domani alle 15.15 metterà la Vanoli Cremona di fronte ai campioni d’Italia del Banco di Sardegna Sassari, esattamente come l’anno scorso. “E’ anche un riconoscimento al lavoro di tutti i giocatori che hanno voluto ardentemente nel corso di questa stagione arrivare a questo appuntamento conquistandolo con largo anticipo nel girone d’andata. La qualità del nostro gioco, la disponibilità dei giocatori nel mettersi a disposizione della squadra, la personalità con cui ognuno interpreta il ruolo all’interno del gruppo sono l’evidente forza con la quale ci avviciniamo al match con Sassari”.
LA FINAL EIGHT – “La Coppa Italia mi piace pensare che è una partita del non ritorno, e quindi un “survival game”, dove mi piace dire ai giocatori che potrebbero non esserci più partite come queste nella nostra carriera, e quindi bisogna avere l’intensità, la determinazione di giocare questa partita come se fosse l’ultima. Ma anche di essere felici di potervi partecipare, felici oltremodo perché se la sono conquistata con la qualità del gioco e il grande impegno che hanno profuso in questo campionato. Inoltre, l’orgoglio che portiamo dietro è quello legato alla Vanolifamily, legato ai tifosi che ci seguono ogni partita e che saranno presenti sugli spalti del Forum. Questo impegno è una motivazione ulteriore a cercare di trasferire tutte le nostre forze, tutte le energie di cui disponiamo all’interno di questa partita”.
LA SFIDA CON SASSARI – “Sassari ha non solo vinto questa manifestazione due volte, lo Scudetto e la Supercoppa, ha fatto l’Eurolega e l’Eurocup, è una squadra abituata a questo tipo di partite e di impegni, per cui il primo ostacolo è cercare di riequilibrare emotivamente e mentalmente la partita. Da un punto di vista prettamente tecnico dobbiamo colmare un gap di
talento e lunghezza di squadra, dobbiamo dare una risposta difensiva di squadra alle grandi capacità individuali che i giocatori di Sassari hanno. E lo stesso ribaltando il concetto sarà quello di giocare di squadra contro le capacità della formazione sarda. Giocare di squadra significa personalizzare nel proprio ruolo la propria responsabilità. Non sarà importante la velocità con cui
giocheremo, sarà fondamentale sceglierla noi: questo dev’essere l’impegno principale perché potrebbe permetterci di guidare la partita o di recuperarla. Ci aspettiamo tutte le difficoltà del caso ma siamo anche pronti a lottare per 40′ per garantirci lo spirito che abbiamo sempre profuso in queste prime 20 partite di stagione e per essere un elemento di orgoglio per i nostri tifosi e la
nostra società”.