Cronaca

Incontro alla Camera dei Deputati tra presidente Boldrini e cavalier Arvedi

La presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha accolto con cordialità la delegazione dell’Acciaieria Arvedi giunta a Roma lunedì scorso a seguito dell’invito pervenuto al cav. Giovanni Arvedi dalla stessa presidente tramite l’on. Franco Bordo.
Il 9 maggio 2015 era stata la massima autorità di Montecitorio a far  visita allo stabilimento siderurgico cremonese, ove aveva incontrato proprietà, management e lavoratori. Proprio in quell’occasione assunse l’impegno a ricambiare l’invito: così è puntualmente avvenuto.

Con Giovanni Arvedi e la consorte sig.ra Luciana, il responsabile delle Risorse Umane del gruppo Arvedi, Alberto Fietta, l’ing. Federico Mazzolari e Renato Crotti, responsabile delle Relazioni Esterne ed Istituzionali del Gruppo. I lavoratori erano rappresentati da Giuseppe Demaria, segretario generale Cisl, Domenico Palmieri, segretario generale Cgil, Giuliano Mino Grossi, segretario Generale Uil, Omar Cattaneo, segretario generale Fim Cisl, Massimiliano Bosio, segretario generale Fiom Cgil, dalle RSU dell’Acciaieria Arvedi, Omar Bresciani, Danio Pini, Gianluca Ghinaglia, Stefano Zizza, Angelo Rossini, Massimo Giazzi, Riccardo Delogu e Roberto Panzi.

Dopo una visita della Camera dei Deputati, si è tenuto l’incontro riservato con la presidente, nel corso del quale ha toccato numerosi e rilevanti temi. Uno su tutti: l’Europa, annunciando la nuova iniziativa della presidenza, che prevede la consultazione pubblica on line sull’Unione Europea, con la quale i cittadini potranno accedere ad un questionario attraverso il sito istituzionale della Camera.

“L’Europa deve essere la nostra priorità” ha affermato la presidente, “nel campo economico, sociale, della famiglia, del lavoro, dei diritti, dei flussi migratori, ponendoci obiettivi di medio – lungo periodo e precise strategie operative. L’Unione deve essere coesa, destinare risorse, operare in modo unitario: è utopia pensare che un singolo Stato possa competere con gli Stati Uniti o la Cina o l’India”.

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Nell’intervento di Laura Boldrini non è mancato il riferimento al tema della competitività delle aziende italiane e, in particolare, sulle prospettive della siderurgia italiana, esprimendo l’auspicio l’Ilva di Taranto possa restare patrimonio italiano. “Condivido la lettura della presidente Boldrini” ha commentato il cav. Arvedi, “non abbiamo alternative se non l’impegno deciso e determinato per una Unione Europea forte, strutturata giuridicamente ed economicamente sull’esempio degli Usa. L’impegno profuso dalla presidente Boldrini è notevole ed encomiabile e la ringrazio per l’invito e l’attenzione che ha voluto rivolgere alla nostra azienda ed ai lavoratori”.

Piena sintonia anche da parte dell’on. Franco Bordo, promotore dell’incontro a Cremona e Roma. “L’eccellenza delle imprese italiane come l’Arvedi e la professionalità dei nostri lavoratori” ha spiegato il parlamentare cremasco, “sono un patrimonio da tutelare e promuovere, in una cornice europea solida, che deve poggiare anche sulla tutela ed estensione dei diritti. Per questo, di fronte a importanti passaggi come l’Ilva di Taranto dobbiamo operare ed auspicare una soluzione che vada in questa direzione”.

Positivi e unanimi anche i commenti delle rappresentanze dei lavoratori: “Abbiamo trovato una persona estremamente preparata, consapevole delle problematiche del settore manifatturiero in assenza di reali e significativi segnali di ripresa. In particolare, abbiamo apprezzato l’affermazione della presidente Boldrini sulla necessità di pianificare – realmente – nel medio e lungo periodo, fissando obiettivi e strategie, abbandonando logiche di mero consenso e atteggiamenti di sola reazione ai problemi del momento”.
Al termine dell’incontro si è tenuto un simbolico scambio di doni. Un copia anastatica di una volume sulla storia di Cremona ed un elmetto dell’Acciaieria con tutte le firme dei componenti le Rsu aziendali, che la presidente ha prontamente indossato, ricambiando con alcuni volumi sulla storia della Camera dei Deputati.

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