Politica

Dal Pd sì unanime (ma con due defezioni) a stop inceneritore entro 2024

Il Pd cremonese vota con decisione un documento che appoggia lo scenario di chiusura dell’inceneritore di san Rocco al 2024. E’ lo scenario numero 4 tra i dieci prospettati nel documento conclusivo del tavolo regionale sul decommissioning. Sull’argomento, si è riunita giovedì sera la direzione cittadina del Pd, che al termine ha votato all’unanimità (ma due iscritti si sono chiamati fuori, non partecipando al voto) un documento.

“Il tavolo regionale – si legge nel documento –  per quanto riguarda le prospettive di superamento dell’impianto, ha deciso di valutare tutti gli scenari a disposizione a 360 gradi sia dal punto di vista tecnico che teorico. In totale sono stati analizzati 10 scenari che spaziano dalla chiusura al 31 gennaio 2017 all’apertura di un nuovo impianto. Di questi 10 scenari ben sei non sono coerenti con l’attuale quadro pianificatore regionale. Tra questi c’è lo scenario 9 (spegnimento del vecchio impianto e costruzione di uno nuovo) giudicato non conforme al piano regionale e comunque escluso dalle strategie di Lgh. Tra i quattro scenari coerenti c’è il numero 10 (revamping con un importante adeguamento e incremento del 15% della capacità di trattamento rispetto all’attuale esercizio) che tuttavia non è contemplato nel piano industriale del proprietario Lgh. Rimangono, dunque, tre scenari che rispondono alla coerenza della pianificazione regionale e al Piano industriale di Lgh: scenario 1: chiusura dell’impianto al 31/12/2017 con conferimento dal 1/1/2018 al bacino regionale; · scenario 4: chiusura dell’impianto al 31/12/2024 con conferimento dal 1/1/2025 al bacino regionale; · scenario 7: spegnimento della prima linea al 31/12/2017 e della seconda al 31/12/2024 con conferimento dal 1/1/2025 al bacino regionale. In base ai parametri e ai pesi di questi tre scenari, quello che occupa la posizione più alta nella classifica del tavolo regionale è lo scenario 4.

A partire dal documento del tavolo regionale e incrociandolo con lo studio in arrivo da Lgh, in collaborazione con i soci della holding e all’interno delle nuove prospettive industriali con A2A, provvederemo come detto in più occasioni a costruire il piano industriale che espliciterà la exit strategy e le tempistiche per il decommissioning graduale dell’inceneritore entro il 2024”.

“Il Partito Democratico cremonese – conclude il documento –  sostiene attivamente il lavoro svolto sin qui dagli amministratori e lo riconosce come coerente al mandato elettorale, pertanto s’impegna attivamente a sostenere e sollecitare il segretario provinciale ed il segretario regionale del partito democratico nel percorso di affiancamento al Sindaco Galimberti in tutti i processi politici sovra territoriali riguardanti le prospettive alternative di decommissioning dell’inceneritore di Cremona, evitando nuove prospettive di revamping e di costruzione di un nuovo inceneritore”.

Una riunione, quella di ieri sera, che ha visto rientrare le posizioni più fortemente ambientaliste (considerate irrealistiche dalla linea maggioritaria rappresentata nella segreteria cittadina) le quali invece sostengono la possibilità di uno stop all’impianto già nel 2017, con conferimento dei rifiuti in altra struttura dall’anno successivo. Una prospettiva questa che, secondo la linea maggioritaria, provocherebbe un danno erariale di una ventina di milioni e non è nemmeno stata presa in considerazione nella serata di ieri. “Ciascuno di noi – afferma uno dei partecipanti – può avere opinioni personali, in base alla propria sensibilità su questo argomento, ma in una scelta del genere occorre mediare tra i propri desideri e il bene comune”. Solo due, come si diceva, i partecipanti alla Direzione (assemblea allargata a tutti i circoli cittadini, oltre che ai consiglieri comunali) che hanno preferito uscire al momento del voto. Tutti gli amministratori comunali presenti del Pd hanno invece votato a favore.

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g.biagi

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