Cronaca

Nuove case in via Flaminia, respinte le obiezioni degli ambientalisti

La Giunta ha approvato il piano attuativo per la lottizzazione di via Flaminia e ora si attende la firma della convenzione. Legambiente e Italia Nostra avevano presentato obiezioni al progetto, respinte quasi in toto.

Via libera definitivo della giunta al Piano attuativo presentato dalla società di mutuo soccorso tra sacerdoti per la trasformazione dell’area agricola di via Flaminia (angolo via dei Bombici) in area residenziale. Entro un anno al massimo i proponenti dovranno firmare la convenzione urbanistica, che darà attuazione al piano stesso. L’approvazione dà il via libera ad un intervento edilizio che porterà alla costruzione di ville mono e bifamigliari e di piccoli condomini dell’altezza massima di 8,50 metri. L’altezza degli edifici e l’omogeneità di materiali e colori sono tra le poche concessioni che l’ufficio Urbanistica del Comune ha accordato alle associazioni Legambiente e Italia Nostra, firmatarie di due osservazioni al Piano Attuativo durante il periodo di pubblicazione. Ben più sostanziose erano state le richieste delle associazioni. In particolare, è stata bocciata la richiesta di Legambiente (Circolo cittadino Vedoverde) di “revisione sostanziale del progetto”, ritenuto “inadeguato per le caratteristiche geo morfologiche e paesaggistico – ambientali dell’area dell’intervento. Si tratta infatti – continua l’associazione – di terreni particolarmente depressi, soggetti a possibili esondazioni del cavo reale e interclusi tra questo colo e il terrazzo morfologico (elemento geo-morfologico tutelato) con il soprastante Parco di villa Flaminia”. “Il progetto presentato rispetta tutte le norme di tutela paesaggistica e di salvaguardia del sistema geomorfologico contenute nel Pgt e nel Ptcp evitando così i rischi descritti dall’osservante” è la risposta del Comune.

Altra osservazione riguardava la mancanza di specifiche sulle scelte progettuali, in modo da rendere chiaro quale sarà l’impatto della sopraelevazione del terreno (necessaria per evitare il rischio – allagamenti) rispetto al paesaggio circostante.  Nella “relazione tecnica del piano attuativo sono sufficientemente spiegate le scelte progettuali ”, risponde il Comune, aggiungendo che “la Commissione paesaggio nella seduta del 3 luglio 2015 ha espresso parere favorevole”. Legambiente contestava anche la parte ad uso pubblico della lottizzazione, prevista sull’altro lato di via Flaminia rispetto a quella residenziale, dove verranno realizzati orti urbani e un parco attrezzato. “Area di non facile accesso, da preservare come scampolo di campagna e non a orti urbani di discutibile aspetto estetico”, scriveva Legambiente, obiezioni respinte dal Comune in quanto prevalente l’interesse pubblico per la collettività grazie agli spazi destinati a orti urbani e parco, con “integrazione di contenuti ambientali e sociali”.

Accolta invece la richiesta di inserire nella normativa tecnica norme che garantiscano l’omogeneità di stili, colori e materiali per evitare “pasticci”.

Tra le osservazioni di Italia Nostra c’era la preoccupazione che il rialzo del terreno provocherà l’oscuramento della scarpata morfolgica e del parco di Villa Flaminia, che costituiscono “gli elementi più significativi ed interessanti del paesaggio locale”. Ma l’obiezione, che ricalca quella di Legambiente, è stata in pratica respinta, anche se il Comune ha deciso di limitare l’altezza massima degli edifici a 8,50 metri (comunque più dei 7 metri chiesti da Italia Nostra).

Il piano attuativo si sviluppa su area di poco meno di 20mila mq.

g.biagi

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