Cronaca

Tutto pronto per il nuovo Vescovo: porte aperte in Cattedrale dalle 14

Don Antonio giungerà in piazza Duomo alle 15. A dargli in benvenuto il sindaco Galimberti. Poi, l'inizio della lunga e complessa cerimonia dell'ordinazione episcopale.

La Cattedrale aprirà le sue porte alle 14, oggi 30 gennaio, per la cerimonia che segna sia l’ordinazione che l’ingresso di Antonio Napolioni come nuovo vescovo di Cremona, l’85esimo della storia centenaria della Diocesi. I preparativi stanno raggiungendo il culmine, per una giornata davvero eccezionale per la Chiesa cremonese: l’ultimo precedente in quanto a ordinazione episcopale riguardò infatti mons. Fiorino Tagliaferri. Don Napolioni arriverà dal Seminario, scortato da due agenti della Polizia Locale, alle 14.55, per essere accolto in piazza Duomo dal sindaco Galimberti e dalla banda musicale Città di Cremona.

La cerimonia, lunga e complessa, prevede l’afflusso di quaranta vescovi (tra cui i cardinali Menichelli, Coccopalmerio, De Giorgi e Farina) e di almno 500 fedeli marchigiani, provenienti dalla diocesi di Camerino-San Severino Marche, soprattutto parrocchiani del “don Orione” dove don Antonio è stato parroco per cinque anni.  Ci saranno tanti preti marchigiani che hanno sperimentato la sua paternità prima come vicerettore e poi come rettore del Seminario regionale. Ci saranno gli Scout, provenienti un po’ da tutta Italia, per manifestare gratitudine al loro assistente nazionale. Il coro sarà composto da un centinaio di cantori,diretti da don Graziano Ghisolfi: oltre al coro della Cattedrale di Cremona hanno dato la loro disponibilità il coro della Parrocchia della Cattedrale, quello di Castelverde, il S. Pio V di Soncino, il “Il Discanto” e il coro interparrocchiale di S. Severino Marche. All’organo Mascioni il maestro Fausto Caporali, all’organo positivo Giani ci sarà Camillo Fiorentini.

La prima parte della celebrazione sarà presieduta da mons. Lafranconi che con i vescovi Brugnaro e Gioia consacrerà don Antonio. Tra i momenti rituali più significativi, la consegna dell’anello conciliare che Giovanni Paolo II donò all’arcivescovo Gioia, che ha voluto a sua volta donarlo a mons. Napolioni, già suo segretario. E poi l’imposizione della mitra, dono (come la casula) della comunità cristiana di San Severino e la consegna del bastone pastorale, già usato da mons. Bruno Frattegiani (già arcivescovo di Camerino – San Severino Marche che ordinò sacerdote mons. Napolioni). Il dono della Diocesi di Cremona sarà invece il bastone pastorale, che verrà consegnato al termine della cerimonia dal parroco della cattedrale, Mons. Franzini.

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