Smog ancora alto, verso un nuovo blocco delle auto più vecchie
Settimo giorno di superamento delle pm10. Lunedì prossimo "Tavolo Aria” in Regione e venerdì sottoscrizione del protocollo antismog.
Al settimo giorno consecutivo di superamento del livello di guardia delle pm10, il Comune va verso l’applicazione delle norme di restrizione del traffico, tenendo conto anche dei suggerimenti arrivati da Legambiente a tutti i sindaci della Lombardia. Lunedì prossimo, 1 febbraio, rappresentanti del Comune saranno in Regione a Milano nell’ambito del ‘Tavolo Aria’, mentre venerdì 29 gennaio è in programma la sottoscrizione di un nuovo protocollo di azioni condivise per contrastare l’inquinamento dell’aria, maturato in questi mesi dal confronto tra il Comune di Cremona e i Comuni confinanti (Bonemerse, Castelverde, Gadesco Pieve Delmona, Gerre de’ Caprioli, Malagnino, Persico Dosimo, Sesto ed Uniti e Spinadesco) nel quale sono previste misure aggiuntive rispetto a quelle stabilite dal Piano regionale di risanamento dell’aria in vigore fino 15 aprile.
Il Protocollo prevede che, in caso di superamento della soglia giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di PM10 (risultante dalla media matematica dei valori delle quattro centraline Arpa di riferimento) per la durata di 10 giorni consecutivi, venga esteso il fermo della circolazione anche al sabato e giorni festivi, sempre dalle ore 7.30 alle 19.30 includendo i veicoli privati euro3 diesel, non dotati di sistemi di riduzione della massa di particolato allo scarico. Grazie ad una collaborazione proficua con l’Ufficio territoriale ACI di Cremona è stato appurato che di queste vetture ne sono ancora in circolazione 3782 (al 31 dicembre 2014). Dal rapporto ISTAT 2014 si ricava che il tasso di motorizzazione a Cremona è in aumento, in controtendenza rispetto agli altri capoluoghi di provincia: infatti è passato da 584 a 589 automobili ogni mille abitanti.
Le altre azioni preventive o integrative previste nell’accordo sono: limitare il riscaldamento nelle scuole pubbliche durante i periodi di chiusura; ridurre la fascia oraria giornaliera di riscaldamento degli edifici privati di almeno un’ora, salvo casi particolari, sancendo il divieto di superamento della temperatura di 20° C; ridurre negli edifici pubblici l’uso del riscaldamento imponendo il limite massimo di temperatura in 20° C; invito agli esercizi commerciali a non fare uso di dispositivi che, per favorire l’ingresso del pubblico, consentono di mantenere aperti gli accessi verso i locali.
Inoltre, per favorire un progressivo miglioramento generale della qualità dell’aria, gli enti sottoscrittori del Protocollo si impegnano ad adottare, sui rispettivi territori, in via preventiva, ulteriori misure tra le quali l’implementazione delle campagne di controllo delle caldaie, prevedendo per ogni anno termico un numero di controlli superiore al 5% del parco impianti registrati nel Curit (Catasto unico regionale impianti termici) per il territorio comunale, percentuale minima imposta dalla normativa vigente; l’organizzazione di future campagne di controllo dedicate agli impianti a biomassa legnosa; l’applicazione di sistemi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati; l’adozione di programmi di mobilità sostenibile; l’attuazione di azioni mirate all’efficienza ed alla sostenibilità ambientale del trasporto pubblico locale; l’attuazione di idonee politiche in materia di parcheggio dei veicoli, volte a promuovere l’uso del mezzo pubblico; l’implementazione dei controlli per verificare l’attuazione della vigente normativa in materia di emissioni dei veicoli, nonché del rispetto dell’obbligo di spegnere il motore in caso di sosta prolungata; la promozione dei mezzi alternativi alla macchina.
Tra le misure da adottare vi è anche la promozione e attivazione del progetto “Ecopatente” a Cremona, in collaborazione con le autoscuole, per trasmettere alle nuove generazioni non solo la capacità di una guida sicura, ma anche la consapevolezza dell’importanza del rispetto dell’ambiente. Ad oggi il progetto nazionale Ecopatente, ideato e gestito da CSE Italia, ha portato alla formazione di circa 50.000 giovani, mentre sono oltre duemila i formatori delle autoscuole su tutto il territorio nazionale. Questa è stato possibile grazie alla partecipazione attiva delle autoscuole aderenti a Confarca (Confederazione autoscuole riunite e consulenti automobilistici) e ad Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica).