Politica

Vendita Lgh, Rifondazione esce da maggioranza: 'Smentiti patti elettorali'

Stravolto il quadro su cui si basava l'accordo elettorale di due anni fa. La segretaria Berardi: "Era fondamentale che il controllo pubblico sulle società di servizi pubblici rimanesse e si rafforzasse. Si è andati in tutt'altra direzione, purtroppo anche con il sostegno di Sel".

Rifondazione Comunista rompe gli indugi e comunica ufficialmente la conclusione dell’esperienza di sostegno alla maggioranza di Gianluca Galimberti. La decisione era nell’aria da tempo, da quel 18 dicembre in cui, mentre i compagni di Sel davano il via libera al matrimonio Lgh-A2A in consiglio comunale, Rifondazione manifestava in piazza per ribadire il suo no. La formalizzazione è arrivata questa mattina nella sede del partito in via Cavitelli, da parte della segretaria Francesca Berardi. “La vendita – perchè di questo si tratta – della quasi totalità dei servizi pubblici locali – ad A2A significa cessione di controllo di servizi per i quali il cittadino paga e che per noi devono restare in mano pubblica. Scelte come questa dicono a chiare lettere come un’amministrazione valuta il proprio ruolo e il limite dei propri poteri, oltre che come li esercita. Il nostro sostegno all’attuale amministrazione comunale di Cremona non può dunque che terminare qui”. (LEGGI IL DOCUMENTO  INTEGRALE).

Una decisione sofferta, ha spiegato Berardi, giunta a seguito della ricerca, vana, di compromessi a cui il partito si sarebbe anche adattato, ad esempio il mantenimento al governo locale di almeno un cespite del patrimonio Lgh, quello dei rifiuti.

“Questa operazione cambia completamente la natura del soggetto Lgh, che cesserà di esistere. Non ci siamo mai opposti ad una riorganizzazione della galassia Lgh, che peraltro non ci è mai piaciuta. Restiamo convinti che una riorganizzazione profonda servisse e ci confortava la certezza che la volontà di questa amministrazione puntasse al mantenimento pubblico della proprietà delle aziende, avesse come obiettivo centrale l’aumento del controllo pubblico sulle società e la gestione diretta dei servizi pubblici locali. Oggi il quadro degli interventi è stato stravolto, le scelte perseguite e portate a termine dal sindaco Galimberti, condivise dalle altre forze della maggioranza e purtroppo dai nostri stessi eletti nella lista Sinistra per Cremona, sono andate in tutt’altra direzione. Nonostante gli accordi e le promesse elettorali”.

Rifondazione dunque non parteciperà più alle riunioni di maggioranza né si confronterà con Sel all’interno della lista Sinistra per Cremona, rappresentata in consiglio da Filippo Bonali e in giunta da Rosita Viola. Potranno esserci però forme di collaborazione su altri temi di interesse nazionale, a partire dall’imminente impegno sul fronte referendario. Quanto ai rappresentati espressi all’interno di aziende, c’è solo il nome di Andrea Grazioli, consiglier di Cremona Solidale: “E’ stato nominato dal sindaco, sarà lui a decidere se mantenerlo o meno”, afferma Berardi.

Berardi ha ricostruito le varie tappe della vicenda, confermando che il partito è stato coinvolto nella trattativa solo da ottobre, quando ormai i giochi erano fatti. “Eppure pensavamo che con la delibera di riorganizzazione delle partecipate votata dal consiglio comunale a marzo si fosse fatta chiarezza sul mantenimento in mano pubblica dei servizi. Invece qualche mese dopo ci sono state prospettate alternative che guardavano tutte al mercato. Particolarmente grave è stata la mancanza di coinvolgimento della cittadinanza, in barba alle continue dichiarazioni di trasparenza del sindaco. Su un tema come questo, su beni di proprietà dei cittadini, la riflessione e l’approfondimento si sarebbero dovuti praticare fin dal primo minuto, sarebbero dovuti uscire da subito dalla cerchia ristretta degli amministratori per coinvolgere la cittadinanza. Personalmente sono convinta che una mobilitazione maggiore da parte dei cittadini avrebbe potuto far andare diversamente le cose. Un po’ come è successo per l’acqua: lì l’opinione pubblica, informata, ha persino fatto cambiare idea a qualche politico”.

Il riferimento è a Massimiliano Salini, campione del libero mercato ai tempi della presidenza in Provincia, di area centrodestra, gran sostenitore della società mista per la gestione del ciclo idrico. Curioso che le accuse della sinistra radicale siano oggi dirette ad un sindaco di centrosinistra.

g.biagi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...