Cronaca

Tentano di rapinare una donna e le sbattono la testa contro il cofano: due denunce

Il giovane era già ai domiciliari per la rapina di sabato notte ai danni di un minorenne ed è stato arrestato di nuovo per evasione e furto di un cellulare, reati commessi martedì sera. Ora a suo carico anche una denuncia per tentata rapina aggravata, insieme a un coetaneo.

Nella foto a sinistra, l'avvocato Buondonno con l'imputato. A destra un momento della conferenza stampa in Questura

di Sara Pizzorni e Laura Bosio

Per due volte è evaso dagli arresti domiciliari dove si trovava in seguito alla rapina messa a segno sabato notte al quartiere Po ai danni di un minorenne. Ed è finito nuovamente nei guai. In arresto per evasione e per il furto di un cellulare e denunciato per tentata rapina, Menssif Boujadain, 24 anni, marocchino, già condannato a tre anni, un mese di reclusione e ad una multa di 1200 euro per aver rapinato un minorenne in piazza Cadorna. La pena avrebbe dovuto scontarla a casa dei genitori, entrambi da 30 anni a Cremona, ben integrati e con la cittadinanza italiana. Invece Menssif è uscito di casa, violando il provvedimento del giudice per ben due volte e compiendo altri reati: una tentata rapina ad una donna nei pressi della Coop di via del Sale e un furto di un cellulare all’Irish Pub di viale Po.

I particolari della tentata rapina, per la quale è stato denunciato un secondo marocchino, sono stati illustrati oggi pomeriggio negli uffici della Questura dal sostituto commissario Gianluca Epicoco e dal dirigente Angelo Lonardo. Un episodio particolarmente violento, quello accaduto ai danni di una 45enne residente in provincia di Cremona. Intorno alle 19 di lunedì sera la donna è uscita da un istituto scolastico in zona Po e stava andando a recuperare l’auto al parcheggio di via della Ceramica. Improvvisamente è stata avvicinata da due giovani marocchini che le hanno intimato di consegnare loro le chiavi della vettura. La donna si è rifiutata, scatenando la reazione di Menssif Boujadain, che le ha afferrato la testa, sbattendola con violenza contro il cofano dell’auto. Fortunatamente in quel momento stava arrivando un’altra auto, e i due hanno deciso di allontanarsi. La vittima è stata poi soccorsa dagli operatori del 118. Condotta in ospedale, le è stata diagnosticata la frattura dello zigomo ed è stata dimessa con 20 giorni di prognosi.

Immediate sono scattati gli accertamenti della polizia che, incrociati con altre indagini in corso, hanno portato a Boujadain, che era già tenuto sotto controllo. Il ragazzo è stato riconosciuto in foto dalla stessa vittima. Successivamente gli agenti sono arrivati al complice (il 24enne A.E.T., marocchino residente a Cremona), anch’egli riconosciuto dalla donna. I due sono quindi stati indagati a piede libero per il reato di tentata rapina aggravata. A carico di Boujadain potrebbero esserci anche altri episodi analoghi sui quali gli uomini della Questura stanno indagando.

“In questi giorni – ha fatto sapere il sostituto commissario Epicoco – abbiamo intensificato l’attività investigativa e di controllo, a fronte di un incremento degli episodi di rapine e aggressioni, anche violente”. “Il reparto di prevenzione crimine”, ha invece ricordato il dirigente Lonardo, “è stato all’opera anche stamattina in zona Po e al Maristella. Lo scopo è quello di cercare di prevenire il più possibile episodi di questo tipo. Vogliamo arginare questo clima di illegalità diffusa che si sta creando a Cremona come anche in altre città”.

Menssif Boujadain è anche accusato di aver messo a segno il furto di un telefonino all’Irish Pub. Lo avrebbe fatto durante la seconda evasione dai domiciliari, prima di finire nuovamente in manette. Con l’accusa di evasione e furto, il 24enne è apparso oggi davanti al giudice Francesco Sora per essere giudicato per direttissima. Ad accompagnarlo c’era il padre, sconvolto per quanto accaduto. “Deve essere uscito verso l’una di notte, noi stavamo dormendo. Ha anche preso tante pastiglie di tranquillante, tanto che poi non si ricordava più niente. Della sua assenza si è accorta mia moglie all’una e mezza quando ha visto la porta aperta”. Prima di finire davanti al giudice, il giovane marocchino se l’è dovuta vedere con suo padre, che l’ha più volte rimproverato dicendo di non volerlo più in casa. A processo, Menssif era difeso dall’avvocato Raffaella Rosaria Buondonno, che per il suo cliente ha chiesto i termini a difesa. Il giudice ha quindi convalidato l’arresto e aggiornato il processo a mercoledì prossimo. Intanto il marocchino resta in carcere. Il legale ha consigliato alla sua famiglia di fare richiesta di accoglimento in una comunità.

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