Economia

Confcommercio e Federmoda: 'Saldi, andamento tiepido Ma restiamo ottimisti'

Foto Sessa

I saldi nella provincia cremonese? “Tiepidi”. Non si vede ancora la ripresa. E’ quanto fotografato dal monitoraggio di Confcommercio e Federmoda. “I dati risultano, in buona misura, sovrapponibili con quelli dello scorso anno – si legge in una nota di martedì mattina -. La maggior parte delle imprese registra un qualche incremento nelle vendite rispetto ai dodici mesi precedenti. Ma si è leggermente contratto il valore dello scontrino medio. Che, peraltro, risulta inferiore a quello della media regionale. Gli acquisti nei negozi, per la statistica, sono di circa 100 euro, a fronte del dato lombardo che arriva a 108”.

“Non manca, tuttavia, qualche eccezione – prosegue il testo -. Dai dati raccolti risulta che ad ottenere le performance migliori è la moda ‘giovane’, soprattutto nel cremasco dove qualche impresa registra crescite significative e persino superiori al 10%. Parallelamente non mancano situazioni di maggiore criticità, in particolare per le imprese nei centri più piccoli”.

“I nostri dati – confermano Confcommercio e Federmoda – parlano di una leggerissima flessione. Ma sono passate poco più di due settimane dall’avvio degli sconti. È dunque ancora presto per fare un bilancio. Siamo convinti che recupereremo nelle prossime settimane. La seconda parte del mese, tradizionalmente, è meno brillante della prima, perché cala la capacità di spesa nelle famiglie. Insieme agli ‘stipendi’ auspichiamo arrivi anche l’inverno. Così da poter cogliere le ultime possibilità legate ai saldi prima di esporre le collezioni primaverili”.

Resta, per Marco Stanga, dirigente Confcommercio, un cauto ottimismo: “Gli indicatori economici garantiscono un risveglio dei consumi. Una crescita che timidamente diventa tangibile anche nelle nostre imprese. Occorre, tuttavia, una azione forte per consolidare il percorso di uscita dalla crisi. Il risveglio dei consumi e la ripresa devono diventare una vera e propria crescita diffusa e robusta, ma il Governo deve metterci del suo”.

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