Alla Pomì basta poco più di un'ora per vincere a Vicenza
Inizia bene il 2016 per le rosa di Barbolini che vincono a Vicenza contro Obiettivo Risarcimento 3-0.
POMI’ CASALMAGGIORE – OBIETTIVO RISARCIMENTO VICENZA 3-0 (18-25; 16-25; 17-25)
La Pomì rispetta il pronostico e risponde 24 ore dopo a Conegliano, restando appaiata in vetta alle venete dopo il successo in casa dell’Obiettivo Risarcimento Vicenza. La squadra di Barbolini non fa scherzi, nonostante Piccinini sia ancora in panchina, questa volta in via precauzionale.
Rispetto all’andata, quando era all’esordio in A1, Vicenza parte meglio, ma la Pomì nei momenti caldi allunga e infatti chiude con un rassicurante margine sul 18-25, con Tirozzi e Gibbemeyer che incrementano lo score personale da subito. Secondo set senza storia: la Pomì allunga presto a +12, ma evidentemente non vuole saperne di chiudere i conti e consente a Goliat e compagne un minimo rientro, tanto che lo score è simile a quello del primo set, ma in realtà l’andamento della contesa è stato del tutto differente. Finisce 16-25, senza bisogno di modifiche tattiche, mentre Cella e Wilson sono le uniche a provare ad alzare Vicenza.
Viaggia di pilota automatico anche il set conclusivo, che conduce in porto i primi tre punti pieni per la Pomì Casalmaggiore nel 2016: Vicenza mette la testa avanzi solo all’inizio, poi le rosa non scherzano più, dimenticano i patemi con le piccole che lasciarono per strada un paio di punti contro Firenze e Club Italia a fine 2015, e vincono in scioltezza con vantaggi quasi in doppia cifra. Finisce 17-25 e 0-3 in poco più di un’ora (64?), con Tirozzi e Gibbemeyer sempre top scorer, seguite a ruota da Bacchi e con Kozuch quasi “risparmiata”. Un turno senza sorprese, di fatto, dove tutte le big vincono bene, compresa Scandicci che passa 3-1 a Busto Arsizio. Ora per la Pomì inizia il vero tour de force: due scontri decisivi in Champions, a Stettino contro il Chemik Police e in casa contro l’Eczacibasi Istanbul, inframmezzati da due sfide dirette in campionato contro Bergamo e Conegliano (entrambi in casa).
Giovanni Gardani