Inceneritore Malvezzi (Ncd): 'Il Pd si arrenda e dica la verità'
Malvezzi: “Costretto, mio malgrado, ad intervenire di nuovo sulla vicenda inceneritore di Cremona e Lgh, dovendo chiarire una volta per tutte una serie di cantonate prese dall’amministrazione comunale di Cremona, dalle segreterie del Pd e dal mio collega Alloni”.
“Sono costretto, mio malgrado, ad intervenire di nuovo sulla vicenda inceneritore di Cremona e Lgh, dovendo chiarire una volta per tutte una serie di cantonate prese dall’amministrazione comunale di Cremona, dalle segreterie del Pd e dal mio collega Alloni”.
Così esordisce Carlo Malvezzi, consigliere regionale del Nuovo Centrodestra, che replica a quanto dichiarato, sull’esito dello studio regionale di decommissioning dell’inceneritore di Cremona, dall’amministrazione comunale e dal consigliere regionale del Pd, Agostino Alloni.
“Lo studio regionale – ha precisato Malvezzi – come già lo studio Leap in precedenza, ha chiarito che la promessa fatta dalla maggioranza che governa Cremona di spegnere l’impianto di termovalorizzazione entro il 2017 è irrealizzabile se non a costi insostenibili per la collettività. Sarebbe doveroso che la stessa maggioranza chiarisse su quali basi scientifiche ha fondato questa promessa, che oggi si rivela per quel che è: una bufala clamorosa.
Malvezzi ha poi puntualizzato che “la valutazione delle migliori soluzioni possibili non è certo l’esito di una chiacchierata di quattro amici nella sede del partito, ma è frutto di un lavoro di analisi approfondito condotto da tecnici esperti e qualificati, che ha consentito di valutare ben dieci diversi scenari secondo tre criteri: ambientale, economico, gestionale. Inoltre, sia lo studio Leap sia il tavolo regionale hanno sancito che le migliori soluzioni non sono quelle desiderate dal PD. Se ne facciano una ragione e ne prendano atto”.
Poi la replica ad Alloni: “Al mio collega faccio notare che la questione non è che piaccia o meno una soluzione piuttosto che un’altra: alla politica, quella seria, spetta il compito di assumere decisioni partendo dalle evidenze tecniche e scientifiche, attuando le soluzioni ritenute migliori per la città e per il territorio e non certo le peggiori. Quando questo non accade si generano disastri. La cessione della maggioranza di LGH ad A2A (operazione immaginata, gestita e attuata da Milano e totalmente subita da Cremona) impedisce oggi agli amministratori cremonesi di dare indirizzi vincolanti sulle scelte future in materia energetica, compresi i piani industriali che ogni società può modificare a seconda delle necessità e della convenienza strategica ed economica”.
In conclusione, il consigliere di NCD ha affermato che “sarebbe ora che gli amministratori cittadini ed i politici della sinistra scendessero dal piedistallo della loro presunzione, smettessero di fingersi grandi strateghi e facessero un bagno di realtà. Potrebbero cominciare volando basso: basterebbe liberare la città dal mare dei rifiuti nel quale l’hanno gettata”.