Cronaca

Tenta di sfondare la porta di casa della sua ex, arrestato marocchino

L'uono era già finito nei guai domenica, quando aveva minacciato con un coltello il vigilantes del Carrefour di piazza Lodi, dopo aver tentato un furto.

A sinistra l'arrestato insieme ai poliziotti, a destra l'avvocato Alquati

E’ finito nuovamente nei guai il marocchino che domenica ha prima tentato un furto al Carrefour di piazza Lodi, e poi minacciato il vigilante con un coltello. Nella tarda mattinata di lunedì Talbe El Hadj, 38 anni, marocchino residente sul territorio, si è recato a casa della sua ex ragazza, un’ucraina di 29 anni, tentando di entrare con la forza. Erano circa le 13 quando la Volante è stata chiamata a intervenire in via Vittori presso le case popolari in cui la giovane vive insieme al fratello. Sono stati proprio loro a chiamare le forze dell’ordine, mentre da fuori l’uomo, in preda ad un raptus di gelosia, e forse anche annebbiato dall’alcol, cercava di sfondare la porta, anche tirandovi contro dei vasi che si trovavano sul pianerottolo e altri oggetti. Quando sono giunti sul posto, gli agenti hanno trovato El Hadj ancora intento a sferrare calci e pugni alla porta,  ormai distrutta nella parte bassa. Per non farlo entrare i due fratelli avevano tentato di barricarsi in casa, posizionando un tavolo davanti alla porta, anch’esso distrutto.

Insomma, gli agenti sono riusciti a fermarlo appena in tempo, prima che facesse irruzione in casa. Addosso gli hanno anche trovato un seghetto. La ragazza, nella sua deposizione, ha raccontato la storia della sua relazione con l’uomo. Una storia di maltrattamenti e vessazioni durata diversi anni.

Quando è stato fermato, il 38enne si trovava in forte stato di alterazione e presentava anche delle ferite alla fronte e alle mani che presumibilmente si era procurato da solo tentando di sfondare la porta. E’ stato quindi accompagnato dagli agenti in ospedale per essere medicato. E’ stato poi portato in Questura e quindi è stato arrestato, in quanto considerato pericoloso.

L’uomo, difeso dall’avvocato Carlo Alquati, è stato processato in mattinata per direttissima con rito abbreviato e condannato a un anno e 4 mesi di reclusione che dovrà scontare agli arresti domiciliari nel suo appartamento di via Mantova, con due permessi di uscita settimanali per provvedere al proprio sostentamento. Le accuse a suo carico erano di tentata violazione di domicilio e minacce. Secondo quanto è stato ricostruito durante il processo, la giovane aveva lasciato l’uomo per Capodanno. “Il mio cliente non voleva farle del male”, ha detto l’avvocato. “Era alterato per motivi di gelosia, ma voleva chiederle di tornare insieme”.

Laura Bosio e Sara Pizzorni

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