Donna uccisa, 112 avvertito con chiamata dal Marocco Arrestato ha scritto biglietti
di Michele Ferro
E’ stata una chiamata giunta in piena notte dal Marocco a portare i carabinieri all’appartamento di via dell’Annona in cui Saddike Chabli, 58enne originario del Paese del Maghreb, ha ucciso la moglie connazionale Nadia Guessons, 46 anni, strangolandola. La telefonata, che sembra sia partita da uno dei figli dell’uomo avuti in un’altra relazione, è arrivata alla stazione dell’Arma di Cassano d’Adda. In un inglese stentato i militari sono stati informati della presenza di un deceduto all’indirizzo in questione. Sul posto, i primi ad arrivare sono stati i componenti di una pattuglia del Radiomobile cremonese. In poco tempo raggiunti da colleghi del Nucleo investigativo e del Nucleo operativo.
Nelle mani dei carabinieri dei biglietti trovati durante gli accertamenti. Si leggono frasi con cui l’uomo, arrestato, ha spiegato le motivazioni del gesto parlando di difficoltà economiche e di un rapporto incrinato con la donna, che pare volesse allontanarsi da lui secondo quanto scritto. Presenti anche riferimenti che portano i militari a ritenere che il 58enne – disoccupato, in Italia dal 1994 e con permesso di soggiorno – abbia tentato il suicidio o avesse in mente di farlo.
DRAMMA PER UNA FAMIGLIA CON DUE FIGLIE
L’arresto del 58enne e il drammatico accaduto che ha investito una famiglia con due figlie (una maggiorenne e una minorenne, in questo periodo in Marocco) sono stati delineati martedì mattina in caserma dal comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Cesare Lenti. Con lui il luogotenente Angelo Foglia del Norm, il capitano Valentino Iacovacci del Nucleo investigativo e il maresciallo Eugenio Ferro del Radiomobile.
m.f.
In corso accertamenti per capire con certezza da chi è partita la telefonata ai carabinieri. Il delitto secondo quanto accertato fin qui sarebbe stato consumato attorno a mezzanotte e mezza. Nessun segno apparente di colluttazione: la donna – che era in Italia da molti anni, aveva acquisito la cittadinanza italiana e lavorava in una comunità di Cremona – con tutta probabilità è stata aggredita di sorpresa. Nei prossimi giorni, comunque, si eseguirà l’autopsia.
Nel passato di Saddike Chabli, che a detta dei carabinieri non è stato collaborativo al momento dell’arresto, una denuncia per guida in stato di ebbrezza e una, nel 2012, presentata dalla 46enne, quando la famiglia viveva a Gadesco, sfociata in un procedimento per maltrattamenti in famiglia. Il procedimento è ancora pendente ma stando a quanto accertato dall’Arma la situazione si era relativamente stabilizzata tra i due. Difficoltà economiche e qualche litigio. Nessuna chiamata all’intervento per i carabinieri e nessun segno visibile di pericolo. Fino alla notte tra lunedì e martedì. Nelle prossime ore l’uomo, accusato al momento di omicidio volontario (ma si verificherà la sussistenza della premeditazione), sarà sentito dalla magistratura.