Cronaca

Ex polveriera di via Milano, 150mila mq in regalo alla città Perché non farne un'isola verde?

L'agenzia del Demanio, nel quadro della dismissione delle aree non più utilizzabili, cede gratuitamente al Comune l'ex polveriera di via Milano, anche se l'Amministrazione non sa ancora cosa farsene.

L'ex polveriera (foto Sessa)

polveriera-dentro3Eccola, bella e selvaggia, alle porte di Cremona, un’area incontaminata dismessa da quasi quarant’anni dai militari. E’ l’ex polveriera di Picenengo, da sempre un sogno delle Amministrazioni comunali cremonesi e che ora può passare gratuitamente al Comune di Cremona. Il sogno oggi è realtà. L’agenzia del Demanio, nel quadro della dismissione delle aree non più utilizzabili, ha deciso di cedere gratuitamente al Comune l’ex polveriera, anche se l’Amministrazione non sa ancora cosa farsene.

L’ex deposito munizioni di Picenengo, usato in passato anche come area manovra della scuola guida carri è un grande parco padano dove robinie e rovi la fanno da padroni ma che è un meraviglioso polmone verde di macchia padana appena fuori dalla città. Insomma il federalismo demaniale ha fatto il miracolo.

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Dalla metà degli anni Settanta quei 150mila metri quadrati non rientrano più nelle aree strategiche del ministero della Difesa. Ci hanno provato tanti sindaci ad ottenere quell’area ma sempre invano. Se ne discusse persino in Parlamento nel 1971 con una interrogazione dell’allora deputato Renzo Zaffanella che sognava la dismisisone dell’area per allargare l’area portuale in vista della prosecuzione del canale navigabile fino a Milano ed il sogno di fare di Cremona in centro scambio intermodale. Ma l’allora ministro della Difesa Tanassi liquidò il tutto con poche parole: non abbiamo soldi per una nuova polveriera, non possiamo cederla al Comune. Ed ora che il Demanio ha dato il proprio parere positivo al trasferimento gratuito all’ente locale sulla base del federalismo demaniale, dopo quarant’anni di tira e molla, l’amministrazione deve decidere se acquisirla o meno.

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Cosa farne? In altre zone, il passaggio di aree simili ha permesso la creazione di una sorta di città degli alberi, con percorsi nella natura. La realizzazione dell’attigua pista ciclabile Cremona-Cavatigozzi insieme alla presenza a pochi metri dell’Istituto Agrario Stanga che potrebbe avere il compito di curare il verde potrebbero essere un incentivo alla realizzazione di questa isola verde pubblica. Purchè il Comune si decida ad accettare “il regalo” dello Stato.

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