Cronaca

C'è un indagato per l'attacco di Anonymous al sito del tribunale: è del Dordoni

C’è un indagato per l’attacco telematico dello scorso aprile al sito internet del tribunale di Cremona avvenuto in concomitanza con la manifestazione dei centri sociali contro gli arresti per i disordini e i danneggiamenti del 24 gennaio.

di Sara Pizzorni

C’è un indagato per l’attacco telematico dello scorso aprile al sito internet del tribunale di Cremona avvenuto in concomitanza con la manifestazione dei centri sociali contro gli arresti per i disordini e i danneggiamenti del 24 gennaio. Delle indagini si sono occupati gli uomini della Digos di Cremona. Ora procede la procura di Brescia, il cui pm titolare dell’inchiesta nei prossimi giorni interrogherà l’indagato, un giovane militante del centro sociale Dordoni ritenuto membro di Anonymous, il sodalizio di anonimi attivisti che agiscono nella rete.

A darne notizia, poi ripresa anche sul profilo facebook del centro sociale, è stato lo stesso indagato sul social network. “Sono un hacker di Anonymous e non lo sapevo”, scrive Michele su facebook, accusato, “in concorso con altre persone rimaste sconosciute e appartenenti al sodalizio Anonymous, di essersi introdotto abusivamente nel sistema informatico e telematico protetto del tribunale di Cremona, determinandone l’oscuramento e la temporanea interruzione”. Sempre su facebook, Michele si è difeso, dicendo di essere stato dipinto come “uno che hackera il sito del tribunale di Cremona”, ma che in realtà è una persona che “a malapena sa utilizzare il programma Excel”. In sostanza, poca dimestichezza con la tecnologia informatica.

Lo scorso 2 aprile Anonymous aveva mandato in down il sito del tribunale di Cremona, risultato inaccessibile a tratti. A comunicarlo era stato il centro sociale Dordoni, che sul proprio profilo facebook aveva dichiarato che si era trattato di un “#?Tangodown degli #?Anonymous in solidarietà agli arrestati”. Quello stesso giovedì Anonymous Italia aveva rivendicato l’attacco informatico, informando che si trattava di un gesto di solidarietà nei confronti dei primi due frequentatori del centro sociale Kavarna arrestati per i disordini del 24 gennaio. La sezione italiana del collettivo di hacker aveva confermato via internet la presenza della propria firma sull’azione, capace di rendere inaccessibile agli utenti il sito web del tribunale per diverse ore. Il successivo 18 aprile, durante la manifestazione dei centri sociali in piazza Roma, in solidarietà ai compagni del Dordoni e del Kavarna arrestati, c’era stato un nuovo attacco al sito internet del tribunale da parte degli hacker di Anonymous. In quell’occasione i militanti dei centri sociali avevano parlato di “arresti politici” effettuati “in via preventiva per impedire di partecipare a certe manifestazioni, come quella del primo maggio a Milano contro Expo”.

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