Lettere

Inceneritore: si accertino
le responsabilità

da Legambiente Cremona

Egregio direttore,

sull’inceneritore si accertino le responsabilità e si pratichino da subito soluzione alternative all’incenerimento per il destino dei rifiuti cremonesi.

.Come sia stato possibile che nessuno si accorgesse delle anomalie di funzionamento di un impianto che avrebbe dovuto essere controllato periodicamente resta un mistero e ha il sapore del malaffare. Tanto più che paiono essere proprio le procedure di controllo quelle incriminate. E più grave ancora che le istituzioni locali e la cittadinanza non abbiano saputo nulla per un lungo periodo.

Quanto accaduto ha dell’incredibile! Come ha fatto il gestore dell’impianto a non accorgersi delle anomalie in corso? Ancora una volta si gioca con la buonafede e la salute dei cittadini. Accertare le responsabilità in una città che ne ha già viste abbastanza con la vicenda Tamoil e l’inquinamento del terreno e delle acque, all’acciaieria Arvedi il costante frastuono delle lavorazioni, va aggiunta quest’ultima vicenda. Senza contare anche i superamenti di polveri sottili che da giorni tengono sotto scacco la città. Ci si ostina a tenere in vita senza uno scopo un inceneritore obsoleto e superato sia da nuove tecnologie, sia dalla mancanza di rifiuti che dal sovrannumero di impianti in Lombardia. Bene ha fatto l’amministrazione cittadina a rendere pubblico il caso informando i cremonesi: una trasparenza con pochi precedenti.

Legambiente chiede vengano accertate il prima possibile le responsabilità di quanto accaduto e si chiarisca da subito il destino dell’impianto che, come si evince dal dossier di Legambiente Inceneritori in Lombardia quanto basta? del lontano novembre 2013, già allora non aveva un recupero energetico sufficiente e aveva alte emissioni di polveri e di Nox. Insomma un impianto inadeguato il cui revamping sarebbe inutilmente dispendioso per le finanze pubbliche dei comuni che aderiscono alla società di gestione: per questo l’unica soluzione sostenibile è la dismissione definitiva dell’impianto, di cui certo i cremonesi non sentiranno la mancanza.

Barbara Megetto, presidente Legambiente Regionale  
Pier Luigi Rizzi, presidente Circolo Vedoverde Legambiente Cremona  

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