Cronaca

Processo Tamoil, il ministero dell'Ambiente pronto ad avviare azione civile per il risarcimento

Giovedì 10 dicembre alle 18 in Comune il sindaco Galimberti sottoscriverà agli avvocati la procura per partecipare all'udienza di appello del 2016.

Il ministero dell’Ambiente è pronto ad avviare una azione civile di risarcimento del danno ambientale nei confronti di Tamoil, in seguito alla condanna di primo grado emessa il 18 luglio 2014. L’annuncio è contenuto nella risposta ad una interrogazione parlamentare dell’onorevole Rostellato sulla mancata costituzione di parte civile dello stesso ministero nell’ambito del processo penale che vede imputati i vertici della raffineria di Cremona.

“Il ministero si giustifica dicendo che la propria richiesta di costituzione di parte civile non è stata accettata, perché di fatto erano trascorsi i tempi tecnici, in quanto la relazione Ispra, a conclusione dell’istruttoria tecnica, è arrivata solo il 24 ottobre 3012”, ha spiegato Sergio Ravelli, presidente dei Radicali cremonesi, che da sempre segue la vicenda su cui ha recentemente scritto il secondo libro, quello relativo alla sentenza di primo grado. “Di fatto, però, la mancata costituzione è stata solo una manovra politica, forse perché non si voleva prendere parte ad un processo di questa portata”, ha continuato Ravelli. “Lo stesso giudice Salvini, nella propria sentenza, rileva l’assenza del ministero nel procedimento penale”.

Questo comporta che il ministero non potrà prendere parte neppure al processo in appello. “Non avendo preso parte alla sentenza di primo grado, esso dovrà limitarsi all’azione civile e comunque dovrà dimostrare tutto: dalla quantifica del danno alla responsabilità”, ha aggiunto l’avvocato Alessio Romanelli, che insieme al collega Giuseppe Rossodivita sta seguendo il processo. “Cosa che sarebbe accaduta anche al Comune, se non fosse stato per l’azione di Gino Ruggeri, che si è costituito parte civile già nel primo grado al posto del Comune, lasciando così aperta la possibilità di proseguire”, ha concluso Ravelli.

L’amministrazione, in ogni caso, si è decisa a prendere parte al processo in sede di appello, dove l’accusa viene aggravata rispetto a quella della prima sentenza (disastro ambientale doloso e colposo): si contesta agli imputati anche l’avvelenamento delle acque. Intanto giovedì 10 dicembre alle 18 in Comune si terrà un incontro tra il sindaco Gianluca Galimberti, l’assessore Alessia Manfredini, il segretario generale Pasquale Criscuolo e gli avvocati Romanelli e Rossodivita per sottoscrivere agli avvocati la procura per partecipare all’udienza di appello che si terrà in gennaio 2016. In questo contesto il Comune prenderà in mano quanto già fatto da Gino Ruggeri come parte civile.

LaBos

 

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