Politica

Padania Acque, Mariani: 'Sconfitta degli amministratori e della politica'

L'assemblea di Padania Acque tornerà a riunirsi venerdi 11 dicembre per decretare il nuovo Cda. Il sindaco di Stagno: "Si è deciso di aspettare chi ha sempre osteggiato il progetto".

La sede di Padania Acque, in via del Macello

Padania Acque, l’ultima nata tra le aziende direttamente partecipate dai Comuni in un’epoca di privatizzazioni e dismissioni (vedi Centropadane, ma anche Aem / Lgh) vedrà rinnovato il proprio Cda venerdì della prossima settimana, ammesso che la politica trovi  un equilibrio. Particolarmente amareggiato per come sono andate le cose lunedì scorso, 1 dicembre, quando ci sarebbe dovuto essere il rinnovo, è il sindaco di Stagno Lombardo, Roberto Mariani: “Io ho parlato a titolo personale, non in rappresentanza dei cosiddetti sindaci ‘civici’. Tant’è che solo io e la collega di Vescovato abbiamo votato contro la proposta di rimandare il voto, mentre gli altri si sono astenuti. Mi sento sconfitto come sindaco perché mentre ratificavamo la fusione tra le due società (Padania Acque gestioni e Padania Acque Spa patrimoniale) non siamo stati in grado di nominare un Cda, per il quale esistevano già delle candidature. Abbiamo invece sprecato cinque mesi. Questo rappresenta per me una sconfitta come amministratore e dal punto di vista politico. Anche perchè si è scelto di fare ‘melina’ per attendere forze politiche che si sono sempre dette contrarie alla fusione e hanno addirittura promosso ricorsi giudiziari per opporvisi. La politica ha deciso di aspettare le decisioni di qualcuno che ha sempre osteggiato questa strada”. Il riferimento, non espresso in assemblea, è alla mancanza di una candidatura per il (o i) rappresentanti delle minoranze di centrodestra. A parte la Lega, che ha indicato il suo nome, Forza Italia e Ncd non l’hanno fatto, non avendo trovato un accordo tra loro. Il Pd, partito che rappresenta la maggioranza di sindaci in provincia, non ha voluto forzare la mano per andare al voto comunque, in quanto anch’esso diviso al proprio interno.

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