Lgh-A2A: la politica locale litiga, diplomazie al lavoro su Cogeme. Nuovo cda
Mentre la politica locale litiga (vedi consiglio comunale di lunedì 30 novembre) procedono gli sforzi delle amministrazioni di centrosinistra della Bassa Lombardia, socie di Lgh, per trovare la strada della fusione con A2A superando l'ostacolo del 'no' di Cogeme Rovato. Oggi nuova riunione del cda bresciano: secondo indiscrezioni sarebbe in arrivo un sì all'operazione forte anche del terzo parere legale positivo sul tipo di procedura seguita.
Inceneritore da chiudere entro tre anni o tre anni per completare uno studio che consenta di programmare la chiusura? Su questo tormentone le forze politiche di maggioranza e minoranza sono tornate a beccarsi ieri pomeriggio in consiglio comunale, a seguito di una mozione della lega Nord che chiedeva al sindaco di rispettare il proprio programma di mandato o, in alternativa, dimettersi. In particolare, sotto accusa, la mancanza di atti concreti nell’ottica della chiusura dell’inceneritore, punto forte del programma elettorale del centrosinistra. Come era prevedibile, nonostante i toni accesi maggioranza e minoranza sono rimaste sulle stesse posizioni. Il consigliere Federico Fasani, Ncd, ha tra l’altro fatto ascoltare un breve audio dell’assessore Alessia Manfredini che in una passata commissione Ambiente confermava il graduale spegnimento dell’impianto entro tre anni. “Voi state giocando con le parole, avete fatto campagna elettorale fatta anche di cose non vere”, ha concluso Fasani.
Al contrario, secondo il sindaco Galimberti, “quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare è mettere in campo azioni che contribuiscono a diminuire la produzione dei rifiuti e quindi l’incenerimento, affrontando la questione incenerimento in un’ottica sovraprovinciale. La raccolta differenziata noi l’abbiamo aumentata. Qui siamo di fronte a fatti incontrovertibili. Rispetto al gioco di cui siamo accusati, noi rispondiamo con i fatti: in un anno abbiamo raggiunto il 70% della raccolta differenziata che probabilmente poteva anche essere raggiunto prima. Per quanto riguarda le polveri, sono determinate da vari fattori. Un’altra azione concreta di questa Amministrazione è stata quella di mettere in pratica un Piano della mobilità che aumenta le aree pedonali e punta a diminuire il traffico delle auto”.
E poi la questione dei tre anni. Secondo il centrosinistra, “i tre anni servono a costruire il piano industriale alternativo, dentro le evoluzioni degli ultimi mesi. La partnership Lgh-A2A, perché anche di questo stiamo parlando oggi, va nella direzione corretta: avete visto le linee vincolanti del piano? C’è da costruire insieme il piano industriale tenendo conto anche le linee dell’amministrazione che considerano in maniera differente la questione dell’incenerimento. Abbiamo lavorato mesi per arrivare a produrre questa partnership in cui crediamo fortemente e che contiene proprio l’idea di un’alternativa all’incenerimento. Ovviamente dobbiamo tenere conto dell’evoluzione della normativa nazionale, avvenuta dopo l’elezione di questa Amministrazione. Tre anni, confermiamo, sono quelli che servono per studiare un piano industriale, come abbiamo sempre dichiarato in campagna elettorale. Riconfermiamo che stiamo esattamente lavorando per la costruzione dell’alternativa all’inceneritore, dentro una valutazione sulla quantità dei rifiuti e dentro una valutazione sull’ammortamento ammortamento, tenendo conto del teleriscaldamento, della raccolta differenziata aumentata e di eventuali altri investimenti alternativi. Ci sono altre attività in campo: c’è la commissione di Lgh e c’è la commissione regionale che stanno lavorando e che termineranno i lavori”.
“Purtroppo – ha aggiunto Filippo Bonali, consigliere di Sinistra per Cremona, ammettendo che le cose sono molto cambiate rispetto a quanto prospettato nel 2014 – quando si aprono i cassetti, si scoprono dati che non si potevano avere a disposizione prima. Un decreto come lo Sblocca Italia a me non piace, ci ha messo i bastoni tra le ruote, questo lo dobbiamo dire”.
Del tutto convinto che il Comune di Cremona non potrà più avere alcuna voce in capitolo nel Piano industriale di Lgh – A2A nel momento in cui la fusione sarà avvenuta, si è detto il capogruppo di Forza Italia Ferruccio Giovetti: “Caro sindaco, ma ci crede davvero che potremo dire la nostra nel momento in cui Lgh farà parte dell’orbita A2a? Sarà impossibile con buona pace della salute dei nostri concittadini”.
NUOVI PASSI VERSO LA FUSIONE – Mentre la politica locale litiga, procedono gli sforzi delle amministrazioni di centrosinistra della Bassa Lombardia, socie di Lgh, per trovare la strada della fusione superando l’ostacolo del ‘no’ di Cogeme Rovato, l’azionista di maggioranza relativa della stessa Lgh. Oggi, 1 dicembre, si tiene nella cittadina bresciana un consiglio di amministrazione, successivo agli incontri diplomatici tra centrosinistra e centrodestra per esaminare nuovamente l’operazione. Secondo fonti interne anonime, citate dall’agenzia Reuters, si dovrebbe andare verso una soluzione favorevole, anche grazie al responso del terzo ed ultimo parere legale chiesto all’avvocato Fabio Giuseppe Angelini da Lgh sulla legittimità della trattativa privata (rispetto alla gara pubblica invocata da Rovato).
g.biagi