Cerimonia alla Col di Lana per il cambio del drappo della bandiera di guerra
Sotto quel tricolore migliaia di interventi di sminamento, missioni all'estero e campagne di guerra.
di Michela Cotelli
Sotto quel tricolore – decorato di una croce di guerra al valore militare, una croce d’argento al merito dell’esercito e una medaglia di bronzo al merito della Croce rossa italiana – migliaia di interventi di sminamento, missioni all’estero e campagne di guerra, sul fronte russo dal dicembre 1942 a gennaio 1943, in Iraq per l’operazione Antica Babilonia, oltre al contributo offerto in favore delle popolazioni colpite dall’alluvione del 1994.
Ieri mattina alla caserma Col di Lana si è svolta la cerimonia per il cambio del drappo della bandiera di guerra del 10° reggimento genio guastatori, alla presenza delle autorità civili e politiche, della fanfara dei bersaglieri, di un reparto del X reggimento di Cremona, della compagnia comando Valanga, della I compagnia guastatori Giaguaro, della IV Uragano, della V Teste dure e della VI compagnia supporto allo schieramento Tempesta.
La cerimonia, cominciata con lo schieramento dei reparti e con l’assunzione del comando da parte del comandante del X reggimento genio guastatori Ivan Cioffi, è proseguita con l’afflusso dei medaglieri e labari delle associazioni combattentistiche e dell’arma, con il movimento delle bandiere e, infine, con il cambio del drappo, alla presenza del comandante della 132esima brigata Ariete di Pordenone, generale Antonello Vespaziani.
Il nuovo e il vecchio tricolore, posti uno accanto all’altro, si sono scambiati di posto: la memoria del passato, della storia, delle guerre, dei caduti sul campo hanno lasciato spazio ai nuovi impegni, ai nuovi obiettivi, alle nuove sfide a cui i genieri cremonesi saranno chiamati. In patria come all’estero, in caserma come in missione. Perchè per un soldato il tricolore è sempre la patria che difende.