Cronaca

Ruba in casa, ma la calza della residente lo incastra: albanese condannato a due anni ed espulso

E’ stato condannato a due anni senza pena sospesa per furto aggravato in abitazione. E’ uscito libero, ma è stato espulso e dovrà tornate nel suo paese. Il ladro, Gjon Laska, 29 anni, albanese, senza fissa dimora, è stato arrestato martedì sera dopo che insieme ad un complice, riuscito a fuggire, aveva rubato in uno stabile del Cambonino.

A sinistra l'arrestato davanti all'aula del giudice di pace, a destra il dirigente della Questura Nicola Lelario in conferenza stampa

di Sara Pizzorni

L'avvocato difensore Giuditta Evangelisti
L’avvocato difensore Giuditta Evangelisti

E’ stato condannato a due anni senza pena sospesa per furto aggravato in abitazione. E’ uscito libero, ma è stato espulso e dovrà tornate nel suo paese. Il ladro, Gjon Laska, 29 anni, albanese, senza fissa dimora, è stato arrestato martedì sera dopo che insieme ad un complice, riuscito a fuggire, aveva rubato in uno stabile del Cambonino. Due i furti commessi, e subito è scattata la segnalazione alla polizia che ha immediatamente raggiunto il quartiere cremonese. Due anche le persone che stavano fuggendo. Una è riuscita ad allontanarsi, mentre Laska è stato fermato. Addosso aveva un cacciavite che ha cercato di gettare via, e dei guanti, mentre in tasca aveva un calzino nero con i fiorellini che avrebbe probabilmente usato per contenere la refurtiva. Il calzino è stato riconosciuto come proprio da una delle donne derubate, che al momento del furto, commesso alle 18,30, non era in casa. Alla residente sono stati portati via alcuni monili in oro, mentre l’altra donna che ha subito il furto deve ancora sporgere denuncia. Finora del bottino non è stata trovata traccia. La calza e il cacciavite, quest’ultimo oggetto compatibile con i segni di scasso trovati sulla porta, sono stati però più che sufficienti per arrivare all’arresto e alla successiva condanna. Il giovane, ospitato presso il dormitorio di Milano, era a Cremona da circa un mese. Era venuto a trovare un amico. Quando è stato bloccato, stava fuggendo insieme al complice. “Il mio amico non aveva il permesso di soggiorno, così è fuggito”, ha detto Laska questa mattina al giudice Maria Stella Leone durante il rito direttissimo. “E io stavo andando a fare la spesa all’Ipercoop”. Non è stato creduto. Per lui, difeso dall’avvocato d’ufficio Giuditta Evangelisti, è scattata la condanna a due anni senza la condizionale. Libero perché gravato da un solo piccolo precedente penale: durante un controllo effettuato in provincia di Vicenza era stato trovato in possesso di un coltello. Dopo la direttissima, però, il 29enne è finito davanti al giudice di pace che ha convalidato l’espulsione. I particolari dell’arresto sono stati resi noti oggi pomeriggio dal dirigente della Questura Nicola Lelario durante una conferenza stampa.

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