Verso la nuova Ats: la mappa della sanità tra Cremona e Mantova
Prende sempre più forma l'Ats che sarà il risultato dell'aggregazione tra le Asl di Mantova e Cremona nell'ambito della Riforma sanitaria regionale. Un matrimonio ormai prossimo, che porterà un giro d’affari di oltre un miliardo di euro.
Prende sempre più forma l’Ats che sarà il risultato dell’aggregazione tra le Asl di Mantova e Cremona nell’ambito della Riforma sanitaria regionale. Un matrimonio ormai prossimo, che porterà un giro d’affari di oltre un miliardo di euro. Entro fine anno la giunta Maroni dovrà nominare i direttori generali che guideranno le nuove entità sanitarie a partire da gennaio 2016. La Ats avrà sede legale a Mantova, come ha detto il governatore Roberto Maroni, in quanto la nuova legge attribuisce questo status alla provincia aggregata col maggior numero di abitanti.
La Gazzetta di Mantova spiega quello che cambierà rispetto alla situazione attuale. Innanzitutto le nuove Ats dovranno prima di tutto eliminare i dipartimenti doppi, lasciandone solo uno per ogni agenzia. I cinque dipartimenti mantovani saranno dunque accorpati con quelli cremonesi, con un solo direttore per ogni dipartimento: Veterinario, Pac (programmazione acquisto e controllo), Prevenzione Medica, Amministrativo e Sociale. A scalare, dal primo gennaio 2016, ci saranno di rimando un solo Osservatorio Epidemiologico, un solo ufficio del personale, un solo ufficio tecnico e un solo ufficio acquisti. La nuova Ats perderà inoltre i distretti sanitari, che saranno inglobati nelle nuove Asst (aziende socio sanitarie territoriali), che rappresentano la trasformazione delle attuali aziende ospedaliere.
Per 2quanto riguarda il personale, ci sarà un drastico taglio: se ora tra Mantova e Cremona i dipendenti sono circa 1.300 (700 a Mantova e 600 a Cremona). La nuova Ats ne avrà in carico circa la metà: 350 a Mantova e 250 a Cremona. Il resto finirà a lavorare nelle Asst di Mantova e Cremona. I medici di medicina generale in quanto erogatori di prestazioni sanitarie andranno a finire sotto le Asst, ma con un contratto di lavoro stipulato con le Ats.
Per quanto riguarda il dipartimento Veterinario, la futura Ats Valpadana si troverà a gestire un numero molto elevato di animali allevati, di macelli industriali, di impianti di trasformazione presenti. Nel territorio della nuova Ats opereranno i 5 macelli industriali di suini più grandi d’Italia, 3 dei quali già abilitati a produrre carni per l’export verso gli Usa e il macello di bovini italiano che annualmente tratta il maggior numero di capi.
Anche le poltrone degli attuali manager ora sono in discussione, perché uno solo gestirà la struttura. A livello lombardo, la giunta regionale ne dovrà nominare 35 (8 nelle Ats e 27 nelle Asst). Dall’elenco delle figure idonee, circa 700 Lombardia, bisognerà tagliare fino a scendere a 250 candidati scelti sulla base del curriculum. Il passaggio successivo è quello operato da un comitato di saggi che dovrà scremare ulteriormente fino ad arrivare ad un centinaio di nominativi. La short list sarà individuata – ma non è ancora certo – attraverso un test psico-attitudinale. Di certo non potranno partecipare alla corsa coloro che hanno già maturato il diritto alla pensione.