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Matrimonio Lgh-A2A, Galimberti: 'Unica soluzione possibile'. Ventura: 'Chiederò commissione di vigilanza'

Il sindaco Galimberti sposa su tutta la linea la fusione tra Lgh e A2A, definendola "necessaria per il futuro di Lgh", che da sola "non potrebbe andare avanti".

Il sindaco Galimberti sposa su tutta la linea la fusione tra Lgh e A2A, definendola “necessaria per il futuro di Lgh”, che da sola “non potrebbe andare avanti”. Al termine del consiglio comunale di lunedì il primo cittadino ha espresso il proprio parere, evidenziando come “a Lgh serve un piano industriale ma soprattutto trovare capitale”. E scartata l’ipotesi di quotazione in borsa, quella della partnership con un’altra multiutility “resta l’unica via percorribile per rimanere attrattivi sul mercato”. Anche a fronte del fatto che entro il 2018 il mercato verrà completamente liberalizzato”.

Secondo il sindaco, dunque, il Piano industriale di Lgh e A2A, rispetto a gas ed elettricità, consentirebbe alla partecipata cremonese “di essere più solida e di partecipare alle grandi sfide e ai bandi nazionali”. Per quanto riguarda invece l’igiene urbana, “servono nuove strategie nella gestione dei rifiuti: in questo senso abbiamo in programma di fare di più e in questo senso la partnership è utilissima. In questo dibattito si inserisce anche il futuro dell’inceneritore, per il quale la partnership prevede la chiusura non oltre il 2024”. Insomma, si va molto più in là dei tre anni ipotizzati inizialmente dall’amministrazione comunale, e più precisamente alla data indicata negli ultimi studi fatti.

Galimberti rassicura anche sul peso che il nostro territorio – e tutti quelli in cui agisce Lgh – manterrà nell’ambito dell’accordo: “Le imprese esistenti a livello territoriale manterranno la propria identità, così come verranno garantiti investimenti, salvaguardati i livelli occupazionali e i servizi”.

Poche parole sulla valutazione che Lgh ha fatto su A2A: “la proposta arriva dopo analisi approfondite delle attività sviluppate dalle società del Gruppo ed in particolare della loro economicità, capacità di generare valore, marginalità, crescita dei ricavi, prospettive di sviluppo”.

Infine “Sulla governance, se il Consiglio di amministrazione avrà maggioranza A2A, figure e organismi di controllo e di indirizzo sono previsti a tutela di Lgh. È prevista una strategia per rinnovare, rafforzare o scindere l’eventuale accordo tra qualche anno. Nelle prossime settimane si deve lavorare su patti che rendano ancor più uniti i soci storici di Lgh”.

lgh-a2a-dentro1LA BOUTADE DELLA LANFREDI – Prima che il sindaco iniziasse a parlare, il consigliere comunale M5S, Lucia Lanfredi, sulla falsa riga di quanto fatto dai colleghi cremaschi (che avevano portato in consiglio comunale una torta nunziale per simboleggiare ironicamente l’unione tra A2A e Lgh), ha consegnato un dolce a forma di biscotto per cani – con riferimento al ‘biscotto’ di Valentino Rossi in Spagna – con scritto da un lato Lgh e dall’altro A2A, in segno di protesta contro la fusione.

L’OPPOSIZIONE – La tutela del territorio di cui ha parlato Galimberti, secondo il consigliere Marcello Ventura (Fratelli d’Italia), “non esiste assolutamente, tanto più che a Lgh vanno solo posizioni che non hanno alcun peso. Basti pensare che ad A2A andrà l’amministratore delegato, con tutti i poteri decisionali, mentre a Lgh il presidente, senza alcun potere”. Inoltre, secondo Ventura, “si è fatta una trattativa privata per prendere questo accordo, ma per fare tale trattativa ci sarebbe voluto il benestare del consiglio comunale, che invece non è neppure stato interpellato. Dubbi anche sulla valutazione economica della società, che dall’opposizione sono considerate “a ribasso”, come ha ribadito anche il consigliere comunale Andrea Sozzi (Obiettivo Cremona): “Il minimo su cui iniziare a ragionare avrebbe dovuto essere 300mila euro”. Intanto Ventura nella giornata di martedì convocherà una commissione vigilanza per discutere della situazione, che in consiglio comunale approderà solo a dicembre.

CARLETTI (PSI) : CRITICA VUOTA E’ INUTILE – Chiamato in causa dalle opposizioni di centrodestra in merito alla possibile fusione A2A – Lgh, il sgeretario provinciale Psi e consigliere comunale Paolo Carletti dichiara che “anzitutto ci fa piacere che qualcuno si premuri di voler conoscere l’opinione del segretario provinciale PSI sull’affare LGH/A2A alla luce della posizione assunta dai socialisti cremaschi, posizione che questa segreteria provinciale conosceva benissimo al punto di averne incoraggiato la divulgazione.
Ci fa anche piacere che l’opposizione si interessi finalmente di un argomento serio ed importante come quello del futuro di LGH, ci fa un po’ meno piacere riscontrare che lo faccia con toni spesso arroganti quand’anche non offensivi nei confronti di chi si è impegnato in prima persona ma, ricordiamolo tutti, non per conto proprio ma per conto dell’intera collettività cremonese.
Non è possibile risolvere il problema con due posizioni politicamente irricevibili che in buona sostanza si dividono tra chi inneggia all’operato dell’amministrazione e chi lo considera invece fallimentare, sarebbe invece necessario, come sta facendo l’amministrazione, concentrarsi serenamente sulla praticabilità o meno di strade alternative e se quella della partnership con A2A fosse giudicata la migliore, sarebbe necessario focalizzare le attenzioni al futuro piano industriale di A2A, al controllo amministrativo delle attività di A2A ed alla tutela delle prerogative di servizi per il territorio.
Attività queste che l’amministrazione in questi mesi non solo dovrà svolgere, ma dovrà condividere con l’opposizione e con la comunità cremonese, autentica protagonista di questa fondamentale operazione”.

FRA DUE GIORNI APERTURA OFFERTE PER IL 51% DI KM –  Intanto, nel riassetto delle partecipazioni di Aem Spa, sono scaduti oggi i termini per la presentazione delle offerte per l’acquisto del 51% di Km Spa, l’azienda del trasporto pubblico nella quale Aem è socia di maggioranza. Dopodomani, 18 novembre, alle 9,30, si terrà la seduta pubblica di gara con l’apertura delle offerte. La somma posta a base d’asta dalla muncipalizzata cremonese è pari a 3,5 milioni di euro, cifra che tiene conto del valore economico della quota azionaria, alla luce anche del contratto pluriennale di concessione del trasporto pubblico in provincia di Cremona.

Laura Bosio
Giuliana Biagi

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