La mostra su Vincenzo Campi non si fa più: ideata e soppressa nel giro di un anno
Era un progetto un po' troppo ambizioso, il ritorno alle grandi mostre del passato che avevano caratterizzato Cremona negli anni Novanta del secolo scorso.
Era un progetto un po’ troppo ambizioso, il ritorno alle grandi mostre del passato che avevano caratterizzato Cremona negli anni Novanta del secolo scorso. Forse c’era stato troppo entusiasmo nell’annuncio del sindaco Galimberti, un anno fa, quando disse che la mostra sul cremonese Vincenzo Campi e la nascita della natura morta, avrebbe segnato il ritorno a quella stagione, che proprio dalla grande famiglia di pittori cremonesi aveva preso le mosse. Fatto sta che la mostra, che avrebbe dovuto esordire proprio a novembre, non ci sarà. L’annuncio dell’amministrazione Galimberti è anche in risposta ad un’interrogazione (la seconda sul tema) di Maria Vittoria Ceraso (Obiettivo Cremona). La mostra non si fa, spiega, il Comune, perchè durante la fase di preparazione ci si è resi conto che non si potevano ottenere le caratteristiche richieste dal Comune, ossia “impostazione scientifica dell’esposizione, prestiti pubblici significativi, sinergie anche internazionali con altri musei, rapporto con il tessuto cittadino, piano di comunicazione e promozione ed eventi correlati”. La motivazione principale sta comunque nel fatto che molte delle opere di cui la mostra avrebbe avuto bisogno si trovano nella Pinacoteca di Brera, che non si è mai detta disposta a prestarle. Opere di vivo realismo come La Pollivendola, la Pescivendola, la Fruttivendola e la ‘Cucina’, ad esempio.
Il Comune fornisce una spiegazione meno diretta all’impossibilità di effettuare l’allestimento: “Tutte le mostre anche se piccole, devono essere stimolo per i musei e per la città. Solo così le esposizioni possono parlare ad un pubblico vasto ed attirare visitatori a beneficio del sistema museale e di Cremona. Nel 2015, la valorizzazione della Pinacoteca ha visto, oltre alla mostra ‘Il viaggio nel Lombardo-Veneto dell’imperatore Ferdinando I’, la realizzazione del progetto Arcimboldo sonoro, in concomitanza on il ritorno del quadro da Expo, e l’avvio dei lavori per la ristrutturazione della sala Cremona che partiranno entro novembre e consentiranno, dopo anni, la climatizzazione di uno spazio che ospiterà le opere lignee della Pinacoteca, compreso il prezioso Armadio del Platina. Richiamo internazionale e valorizzazione strutturale della Pinacoteca, dunque, sono stati comunque raggiunti. Continua l’impegno dell’Amministrazione per il rilancio della Pinacoteca di Cremona e per la programmazione (già presentata) per il 2016 che sarà ricchissima di festival, di eventi e di mostre, tra cui “Concerto per Sofonisba” (aprile-giugno 2016), “Genius ex Machina – Janello Torriani un inventore europeo tra Rinascimento e Rivoluzione Scientifica” (settembre 2016-gennaio 2017) e “Una nuova domus romana” da settembre 2016”.