Cronaca

Terrore a Parigi: la storia di Silvia, per un imprevisto rientrata in albergo

di Michele Ferro

Tra le storie di cremonesi a Parigi durante gli attentati di venerdì sera c’è quella di Silvia: a Parigi ci è giunta proprio venerdì, per trascorrere una serata con il fidanzato, ci è arrivata per un soffio, dopo aver quasi perso un treno, e sempre per un soffio, a causa di un imprevisto, è rientrata in albergo al momento degli attacchi dell’Isis, a poco distanza da dove si trovava. Sono diverse le testimonianze di cremonesi nella capitale francese, oltre a quelle raccolte in nottata (leggi l’articolo). Fra turisti e trapiantati a Parigi, almeno una trentina quelli che hanno vissuto da varie zone della città la tragica serata di venerdì.

Silvia Ziliotti, 26 anni, farmacista di Cremona, avrebbe dovuto trascorrere una piacevole serata parigina con il ragazzo: “Mi trovavo a Bruxelles, in visita al mio fidanzato, che abita lì, e ieri siamo venuti a Parigi”, racconta, rintracciata sabato mattina. “E pensare che stavamo per perdere il treno, l’abbiamo preso per un soffio – prosegue -. Venerdì sera eravamo nel Marais, che si trova vicino a République. Eravamo fuori e avevamo in programma di passare una bella serata. Per una casualità ho dovuto fare ritorno in camera, per prendere delle cose rimaste in albergo, ubicato sempre nel Marais”. In quei momenti sono scattati gli attacchi. “Dall’albergo non siamo più usciti – spiega Silvia -, all’inizio non capivamo cosa stesse accadendo. Sirene di continuo e messaggi da amici di Bruxelles, che chiedevano se stessimo bene e dicevano di fare attenzione. Il resto lo abbiano appreso dai tg. Nel giro di mezz’ora è scattato un coprifuoco generale”.

“Davvero grande lo spavento – conclude -, provo forte sgomento e tristezza. Ho vissuto a Parigi per un periodo della mia vita, durante l’Erasmus, nel 2012, e da allora sono rimasta molto legata a questa città. Ora sono qua ma devo cercare di tornare a Bruxelles e non so se il traffico ferroviario è regolare per via della stretta sulle frontiere”.

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