Cronaca

Protesta dei 'precari del diritto': "vogliamo essere tutelati", a rischio udienze di dicembre

Sono i ‘precari’ della giustizia, ma sono anche coloro che ne danno un contributo fondamentale. Si tratta dei giudici onorari di tribunale (got) e dei vice procuratori onorari (vpo) che protestano per essere tutelati.

A sinistra il got Alda Pallini, a destra il pm onorario Silvia Manfredi

di Sara Pizzorni

Sono i ‘precari’ della giustizia, ma sono anche coloro che ne danno un contributo fondamentale. Si tratta dei giudici onorari di tribunale (got) e dei vice procuratori onorari (vpo), le cui competenze sono tutt’altro che secondarie: in sede civile sentenziano nelle cause di primo grado, mentre nel penale ormai di fatto sostituiscono i pubblici ministeri in quasi tutti i procedimenti di competenza del giudice monocratico (anche in quelli che competono al giudice di pace) e giudicano in una parte di procedimenti di competenza del tribunale ordinario. Questo lavoro è pagato a cottimo, circa 98 euro per udienza, senza ferie, malattia, maternità e senza contributi previdenziali. Non sempre è la loro unica occupazione, visto che i magistrati onorari possono anche esercitare la professione di avvocato, ma in molti, visti gli orari e i tempi, compresa la voglia di professionalità, hanno rinunciato ad una seconda occupazione. “Questo gioco della precarietà è troppo”, hanno detto il giudice onorario Alda Pallini e il pm onorario Silvia Manfredi, che lavorano presso il tribunale di Cremona. “E’ dal 1998 che esiste la categoria, ed è da tempo che c’è la promessa, mai concretizzata, di dare una copertura contributiva ed assicurativa alla categoria”. “Non vogliamo certo essere paragonati ai magistrati togati”, hanno continuato got e pm onorario di Cremona, “ma vogliamo una retribuzione adeguata”. A rischio, proprio per la protesta della categoria contro altri tagli previsti nel disegno di Stabilità per il 2016, le udienze di dicembre, o meglio detto: a dicembre non verranno fissati rinvii di udienze, cosa che provocherà una ulteriore situazione di lentezza nella giustizia: “tanti di noi”, hanno detto Pallini e Manfredi, “a dicembre non daranno la disponibilità per la copertura delle udienze: visto che siamo precari, non siamo obbligati ad essere presenti”. A Cremona, i got e i vpo presiedono 9 udienze a settimana tra giudice di pace e monocratico. A dicembre potrebbero saltare 25 udienze, così potrebbero saltarne altrettante, o anche di più, per il civile. Questo esercito di magistrati precari non è mai stato inquadrato perché doveva essere temporaneo. Il reclutamento partì con la legge Carotti che nel 1998 introdusse la possibilità di arruolare per tre anni magistrati onorari allo scopo di smaltire i giudizi pendenti. L’obiettivo è fallito, perché gli arretrati, anziché diminuire, sono aumentati, e anche il ruolo degli onorari è cambiato: di proroga in proroga i tre anni sono diventati sedici e quella che doveva essere una figura eccezionale è diventata una figura ordinaria ed indispensabile per mandare avanti la macchina della giustizia.

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