Lgh, A2A, ancora qualche giorno per decidere
Passata la deadline del 6 novembre come termine del periodo di ‘esclusiva’, la trattativa tra A2A e Lgh giunge alla stretta finale. Per la prima metà della settimana prossima è attesa la risposta della holding che raggruppa le municipalizzate di Cremona, Crema, Pavia, Lodi e Rovato al colosso energetico di Milano e Brescia.
L’asse politico vede il centrosinistra schierato a favore dell’operazione e il centrodestra contrario, pur essendoci state molte perplessità da parte degli stessi sindaci del centrosinistra (tutti, tranne Rovato, in mano al centrodestra) sulla remunerazione dell’operazione: 250milioni. A livello locale, dopo gli appelli al ‘no’ dei gruppi di minoranza consigliare del centrodestra, interviene a favore dell’alleanza il capogruppo di Fare Nuova la città Enrico Manfredini: “Ho letto con attenzione – scrive in un intervento – le preoccupazioni e le critiche dell’opposizione sul tema LGH – A2A. Proprio perché, come dice giustamente l’opposizione, si tratta di politica seria e di scelte che sono determinanti per il futuro della città, mi sarei aspettato un atteggiamento più meditato e costruttivo, critico si, ma perlomeno propositivo.
Mi spiego: vengono fatte molte affermazioni, avanzati dubbi e perplessità legittime, ma il tutto senza nessuna riflessione strategica, senza nessuna proposta alternativa, se non quella di tenere lo status quo. Molte cose sono cambiate e stanno rapidamente cambiando nel mercato delle utilities in cui opera LGH: presenza di gruppi sempre più grandi, con rilevanti capacità di investimento e con importanti economie di scala. Si tratta di gruppi con dimensioni adeguate per reggere la competizione sul mercato ed essere in grado di garantire livelli d’investimento importanti, con attenzione particolarmente orientata all’innovazione, alla diffusione delle energie rinnovabili, alla predisposizione di soluzioni tecnologiche basate sul recupero, riutilizzo e riciclo dei rifiuti, agli sviluppi occupazionali.
Il vero tema dunque non è solo valutare la situazione ora, ma cercare di vedere la situazione in prospettiva, anche solo fra pochi mesi e poi fra alcuni anni. Tenere tutto com’è ora, significa trovarci fra pochissimo con una società non più competitiva sul mercato, con costi di energia elettrica e gas superiori alla media, con inefficienze e conseguente valore di mercato della società molto ridotto rispetto all’attuale. Non dimentichiamo che nel 2018 il mercato dell’energia elettrica sarà liberalizzato e la competizione diverrà molto aspra; per competere si dovrà far leva su bassi costi di approvvigionamento dell’energia e dei servizi connessi alla loro erogazione. E’ per questo che si rendono necessari, ora senza ulteriori indugi, interventi di carattere industriale, rivolti allo sviluppo dell’azienda LGH, che si possono attuare anche attraverso interventi di partnership con realtà di dimensioni adeguate a competere con gli altri gruppi nazionali ed internazionali e possibilmente radicate sul territorio. In tutto ciò, l’impegno rimane sempre lo stesso: la fornitura ai cittadini di servizi efficienti a costi sostenibili.
Non agendo, manterremmo proprietà e governance di una società che a breve varrebbe molto meno di ora! Non è un rischio, ma una certezza per chiunque conosca le prospettive possibili di sviluppo di Lgh nel contesto di mercato che si sta delineando. Lo vogliamo correre? Quali sono i vantaggi che avremmo? Non è forse meglio trattare ora, affrontando tutti i temi sul tavolo e cercando di porre le basi per un futuro più solido? La questione chiave è quale piano industriale innovativo mettere in atto. Su questo si sta lavorando. Quali proposte alternative vengono fatte? Proprio perché siamo interessati al bene della città, ora e per i prossimi anni, siamo pronti al confronto e alla discussione, se è seria, costruttiva, animata da vero desiderio di crescita e miglioramento!”.
g.b.