Cronaca

Il 10 novembre Mario Coppetti, uno dei patriarchi di Cremona, compirà 102 anni

Classe 1913, Mario Coppetti è uno dei patriarchi viventi a Cremona. Scolpisce da quando aveva 13 anni. Artista, ma anche politico, socialista democratico e autorevole antifascista.

di Dario Murri

Il 10 novembre Mario Coppetti compirà 102 anni. Una lunga esistenza, la sua, dedicata alla comunità, di cui è parte e che ha servito con dedizione, una fede incrollabile nei valori della libertà, della democrazia, della giustizia e del progresso sociale, un’interpretazione dell’insegnamento come missione educativa, un impegno artistico dedicato al bello, ma soprattutto alla trasmissione di memoria e di valori. Classe 1913, Mario Coppetti è uno dei patriarchi viventi a Cremona. Scolpisce da quando aveva 13 anni. Artista, ma anche politico, socialista democratico e autorevole antifascista. E’ stato fra l’altro vicesindaco e assessore all’urbanistica in Comune, presidente dell’autostrada Piacenza-Cremona-Brescia, presidente dell’Anpi provinciale. Artista e uomo generoso. Coppetti ha attraversato così quasi tutto il ’900, senza mai abbandonare l’impegno civile e la passione per l’arte.

A Cremona, suoi il monumento per la Resistenza al Cimitero, la statua di Mazzini in piazza Roma, quella di Leonida Bissolati al Liceo Scientifico. Ma anche il busto in bronzo di Claudio Monteverdi, che arricchisce la platea dei grandi cremonesi ai giardini pubblici cittadini, cui si è aggiunto l’omaggio a un altro grande cremonese, Ugo Tognazzi, di cui ha realizzato e donato alla città un busto in bronzo, in occasione dei 25 anni dalla scomparsa. Nella foto in basso lo vediamo proprio con uno dei figli di Tognazzi, Ricky.

Ma non possiamo dimenticare la commovente Pietà, donata dall’artista a Cremona e collocata nel tempio dei caduti della Resistenza, ed il pallone dietro il filo spinato, collocato (e donato) allo stadio Zini, ricordo del calciatore grigio rosso Vittorio Staccione, che, in omaggio alla lotta per la libertà, finì la sua esistenza in un campo di concentramento tedesco.

A dispetto, o forse proprio in virtù dei suoi 102 anni, Mario Coppetti continua, instancabile, il suo lavoro. Non solo scolpendo: nell’ultimo anno interviste, articoli, memorie, attività editoriali proprie (come “Mario Coppetti scultore” antologia di immagini e approfondimenti), la celebrazione, con un profilo didascalico, del 70° anniversario della Liberazione.

Un anno così intenso, e una vita così piena e intensa, che meritano di essere celebrati e condivisi. Chi lo vorrà, potrà farlo, come tanti amici ed estimatori di Mario Coppetti, domenica 8 novembre alle 11 nella sala ricevimenti della Società Filodrammatica. Sarà un incontro semplice, in stile con la figura dell’artista, fatto di espressioni di stima, di riconoscenza e affetto, accompagnati da un brindisi, e un po’ di musica. Come si fa tra amici.

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