Economia

Produzione manifatturiera in crescita, indicatori positivi nel 3º trimestre 2015

Dopo mesi di chiariscuri, sembra che finalmente la produzione manifatturiera cremonese abbia acceso i motori per una ripartenza. Nel terzo trimestre 2015, infatti, come emerge dall'indagine congiunturale della Camera di Commercio, gli indicatori risultano tutti positivi.

La Camera di Commercio di Cremona

Dopo mesi di chiariscuri, sembra che finalmente la produzione manifatturiera cremonese abbia acceso i motori per una ripartenza. Nel terzo trimestre 2015, infatti, come emerge dall’indagine congiunturale della Camera di Commercio, gli indicatori risultano tutti positivi. “Il quadro manifatturiero relativo al 3° trimestre 2015,  sia pure con le riserve  date dalla forte stagionalità che lo caratterizza – commenta il Presidente della Camera di  Commercio Gian Domenico Auricchio –, presenta alcuni segnali  positivi, in particolare per gli ordini interni e la produzione. Il rinnovato clima di fiducia che si registra tra gli imprenditori rappresenta un dato significativo che si auspica possa avere ripercussioni positive sugli investimenti e sull’occupazione”.

Il periodo luglio-settembre 2015 ha visto il dato destagionalizzato della produzione industriale cremonese confermare il segno positivo che aveva caratterizzato entrambe le precedenti rilevazioni del 2015. L’attuale +1,1% rispetto al secondo trimestre 2015 è sensibilmente migliore del +0,2 dell’intera Lombardia e riporta l’indice cremonese ai livelli del periodo precedente alla crisi del 2009, mentre la regione deve ancora recuperare ben dieci punti percentuali. Sostanzialmente stabili sono invece gli ordini esteri, il fatturato ed il numero degli addetti occupati. Il rallentamento (+0,1% contro il precedente +3,4%) degli ordini esteri, dovuto alle difficoltà che sta attraversando il commercio internazionale, è però più che compensato dall’aumento del 2,7% degli ordinativi acquisiti sul mercato interno che recuperano abbondantemente i due punti percentuali persi il trimestre scorso. Il livello dell’occupazione (+0,1%) mantiene il segno positivo per il terzo trimestre consecutivo, allontanandosi sempre più dai livelli minimi dal 2005 raggiunti a fine 2014. Sicuramente influenzato dall’andamento migliore del mercato interno, anche il fatturato complessivo del comparto industriale cremonese, con un +0,2%, conferma il trend che ne ha caratterizzato pressoché ininterrottamente gli ultimi due anni. si ripresenta in crescita dello 0,2%. Diversamente da quanto si riscontra in Lombardia, continua in provincia il processo di erosione dei prezzi, in calo sia per le materie prime (-0,1%), sia, in misura maggiore, per i prodotti finiti (-0,8%).
Il confronto con la Lombardia e l’Italia evidenzia chiaramente, negli ultimi anni, la maggiore dinamicità della produzione industriale cremonese, accentuatasi nei trimestri più recenti.

Anche sul fronte della Cassa Integrazione Guadagni si riscontrano dati in continuo miglioramento che concordano rispetto alle informazioni sulle ore autorizzate provenienti da fonte Inps. Queste ultime proseguono il loro trend decrescente e, con 342 mila ore, scendono sia sul trimestre scorso (-47%) che sullo stesso periodo dell’anno prima (-66%), stabilizzandosi ben al di sotto della media trimestrale degli anni più recenti, calcolata appena al di sopra di 1,4 milioni di ore. Quelle effettivamente utilizzate sono rilevate, dall’indagine Unioncamere, in ulteriore riduzione dallo 0,4% allo 0,3% del monte ore complessivo. Parallelamente, si nota che ha fatto ricorso alla Cassa Integrazione un numero di imprese inferiore rispetto al secondo trimestre dall’anno, cioè il 6% del totale, contro il precedente 10,5%. Nell’intera regione la percentuale di imprese interessate è stata del 13% e le ore utilizzate hanno costituito l’1,4% del totale, con entrambe le quote in ulteriore lieve diminuzione.

Il quadro provinciale dei confronti con lo stesso periodo dell’anno precedente non si discosta da quello congiunturale, amplificandone solamente le variazioni e sottolineando quindi il proseguire della tendenza al miglioramento. Rispetto al terzo trimestre 2014, il livello della produzione si colloca al di sopra del 2,3%, contro l’1,7 della Lombardia e così pure il fatturato a prezzi correnti che però è invece più dinamico in regione, dove cresce del 3%. Il balzo degli ordinativi nazionali, con un ottimo 5,4%, raggiunge il doppio della variazione congiunturale e non ha eguali in regione dove cresce solo poco più di mezzo punto percentuale. Il numero degli addetti risulta invece ancora leggermente inferiore a quello di un anno fa, con una variazione però che, pur mantenendosi negativa (-0,2%), è tuttavia in fase di costante diminuzione nelle ultime tre rilevazioni. Stabile, per il terzo trimestre consecutivo,  il dato della Lombardia.

Nel confronto con le altre province lombarde, il dato tendenziale sulla produzione industriale di Cremona, al +2,3%, la colloca nella parte superiore della graduatoria regionale, al di sopra della media lombarda (+1,7%). In testa alla classifica si trovano Monza e Lodi, mentre rimangono in territorio negativo solo Bergamo e Como. A livello settoriale, spicca il comparto chimico con una produzione che cresce del +9%, seguito dal legno-mobilio (+ 6%) e dalla meccanica (+3,6%). Positivo anche il dato del comparto alimentare, in crescita dell’1,2%.

A fine settembre 2015, la percentuale sul totale delle aziende ancora in forte crisi si riduce di un ulteriore punto (dal 28 al 27%), mentre cresce dal 37 al 41% la quota di quelle in espansione tendenziale superiore al 5%. Le aspettative per il prossimo trimestre sono ancora in complessivo miglioramento per tutti gli indicatori, segno di un clima improntato alla fiducia.

Nel comparto dell’artigianato produttivo, i dati congiunturali sono ancora nel segno della stabilità con variazioni complessivamente positive, ma di minima entità e quindi non ancora in grado di dare una svolta decisiva  al trend di un comparto in grave crisi da anni. Il segno positivo compare in tutti gli indicatori:  la produzione sale dello 0,2% ed il fatturato dello 0,4%, mentre la domanda interna ed il numero degli addetti segnano il +0,1%, mentre sono leggermente negativi gli ordinativi esteri (-0,3%).

Più incerto è invece il quadro delle variazioni intervenute rispetto allo stesso periodo dell’anno 2014, dove alle indicazioni sicuramente positive di produzione e fatturato, rispettivamente al +1,7 ed al +2,2%, si contrappongono i dati negativi relativi alla domanda, con gli ordini interni che perdono lo 0,2% e quelli esteri al -1,7% –  ed all’andamento dell’occupazione (-0,8%).

L’indagine trimestrale Unioncamere sul commercio al dettaglio rileva modesti segnali di risveglio per un settore che fin dall’inizio della rilevazione non ha mai mostrato variazioni positive del volume d’affari destagionalizzato. Anche questo trimestre il dato congiunturale di -1,8% non si discosta significativamente dalla media degli ultimi anni (-2,1%). I segnali positivi derivano dall’ulteriore miglioramento della variazione su base annua che, dopo aver dimezzato la variazione negativa il trimestre scorso (dal -4,8 al -2,3%), passa nell’area positiva (+0,1%), cosa che non succedeva da più di quattro anni, e dalle aspettative destagionalizzate per il prossimo trimestre che, sia per il fatturato che per l’occupazione, vedono aumentare la quota degli ottimisti comunque sempre in minoranza.

Per il settore dei servizi, l’analoga rilevazione trimestrale Unioncamere rileva invece un leggero arretramento dell’indice destagionalizzato del volume d’affari che perde lo 0,9% sul trimestre precedente e l’1,8% sullo stesso trimestre 2014, restando ancora al di sotto del 7% rispetto al livello raggiunto nel 2010.

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