Cultura

Verso la laurea in restauro di strumenti musicali, San Vitale possibile sede

AGGIORNAMENTO – Si valuta l’ipotesi dell’utilizzo di San Vitale come sede del corso di Laurea in restauro degli strumenti musicali ad arco, in corso di allestimento da parte dell’Università di Pavia (Facoltà di Musicologia di Cremona). Se ne è parlato nel workshop promosso dal Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche per la Conservazione del Patrimonio Culturale dell’Università in collaborazione con Distretto Culturale di Fondazione Cariplo e Fondazione Arvedi Buschini. Sono intervenuti il Magnifico Rettore dell’Università di Pavia Fabio Rugge, il Sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti, il Direttore Generale del Museo del Violino Virginia Villa, il Presidente del Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche per la Conservazione del Patrimonio Culturale (CISRiC) dell’Università di Pavia Maurizio Licchelli. Presente Renato Crotti della Fondazione Arvedi Buschini.

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA CARLO VEZZINI – “Cremona è destinata a divenire sempre più un modello di riferimento unico al mondo nel settore della liuteria e del saper fare liutario, grazie anche alla lungimiranza del cav. Giovanni Arvedi ed all’attività intrapresa della Fondazione Arvedi Buschini con la
realizzazione del Museo del violino e di due laboratori attivati, presso lo stesso museo,  di acustica musicale del Politecnico di Milano, oltre alla cattedra di ingegneria acustica, ed il laboratorio di diagnostica non invasiva con l’Università di Pavia.
La partecipatissima iniziativa all’Università di Pavia con il workshop promosso dal Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche per la Conservazione del Patrimonio Culturale dell’Università in collaborazione con Distretto Culturale di Fondazione Cariplo e Fondazione Arvedi Buschini ha posto le condizioni per concretizzare, con Musicologia dell’Università di Pavia, la laurea in restauro degli strumenti musicali (corso di laurea magistrale a ciclo unico in conservazione e restauro dei beni culturali), prima assoluta in Italia, ora al vaglio del Miur.
Mi auguro che i Ministeri interessati e la Commissione tecnica (Miur e Mibac) che valuta le richieste di accreditamento possano dare il loro placet a breve. Un ulteriore tassello che si aggiunge al mosaico delle
nostre eccellenze conosciute in tutto il mondo e patrimonio dell’umanità. Tale iniziativa si colloca nell’alveo culturale e di promozione avviata sotto la presidenza della Provincia Torchio attraverso il distretto culturale della provincia di Cremona, sviluppatosi poi nel tempo con Massimiliano Salini fino alla mia presidenza ed ora divenuto distretto culturale di ambito comunale. Un grazie particolare – ha concluso Vezzini –  a Fondazione Cariplo sempre vicina al territorio cremonese che sta esaminando con particolare attenzione il
finanziamento di questo progetto. Sosterremo tale iniziativa valutando l’utilizzo di San Vitale quale sede del corso di laurea”.
IL SINDACO GALIMBERTI – “Una condizione chiave dello sviluppo è la presenza di luoghi di sapere, conoscenza e ricerca”, ha detto il sindaco Gianluca Galimberti. “Affinché le università permangano nei territori ci sono due condizioni che sono necessarie: che le università rimangano universitas, ovvero si aprano al mondo, e che si inseriscano dentro il dna del territorio, interpretandone la storia e portando innovazione. L’Università di Pavia a Cremona rappresenta esattamente questo. Il nostro territorio ha un’unicità mondiale: noi non siamo città della musica, noi siamo città di un trinomio che si trova a Cremona e da nessuna altra parte al mondo: suono, violini e musica; ci sono i laboratori di ricerca dentro il Museo del Violino che contiene le collezioni storiche, presenza straordinaria e rara negli altri musei. Abbiamo le università, Pavia e Politecnico di Milano, che collaborano tra loro. A Cremona ci sono le botteghe liutarie, il costituendo corso di ingegneria acustica al Politecnico grazie alla Fondazione Arvedi Buschini, la scuola liuteria, la fondazione Stauffer. Stiamo costruendo con Musicologia dell’Università di Pavia la laurea in restauro degli strumenti musicali, prima in Italia perché questo paese ha le più grandi collezioni al mondo ma non ha restauratori che possono intervenire su questi strumenti. Sono scelte strategiche e difficili ma da fare insieme per il territorio e per il paese. Il saper fare liutario, infatti, si rinnova se accanto al saper fare ci mettiamo il saper innovare. È importante per quel rinascimento costruire grandi e concretissimi progetti: il nostro territorio deve essere unico al mondo non solo per il saper fare liutario, ma per la capacità di analizzare e studiare. Abbiamo praterie davanti da raccontare al mondo. Il mondo se lo aspetta da noi. Il nostro impegno è massimo. Questo progetto della laurea in restauro va a consolidare il sistema che vede la sinergia di tanti attori del territorio accanto alle università, resa possibile anche grazie alla scelta lungimirante della Fondazione Arvedi Buschini sul laboratorio di Diagnostica Non Invasiva”.

“Cremona è un’eccellenza riconosciuta nel mondo per la sua tradizione – il commento del Magnifico Rettore Fabio Rugge – Il Museo del violino è uno straordinario esempio di come si fa vivere un museo. Con la città di Cremona e con il Museo l’Università di Pavia ha un rapporto speciale che deve continuare e rafforzarsi. Dobbiamo, proseguendo l’intenso lavoro fatto insieme, far partire questo il corso di laurea in restauro degli strumenti musicali”.
Il Workshop, dopo i saluti iniziali, ha affrontato differenti tematiche relative allo studio e alla conservazione di strumenti musicali antichi mediante un approccio scientifico multidisciplinare. Sono intervenuti esponenti del Metropolitan Museum of New York, del Museo del Violino di Cremona, del Politecnico di Milano, dell’Università di Milano-Bicocca oltre che dei ricercatori dell’Università di Pavia attivi presso il Laboratorio Arvedi di Diagnostica Non Invasiva.

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