Lgh - A2A: le ore contate e le paure della destra
La trattativa A2A - Lgh approda per la prima volta a una discussione politica tra maggioranza e minoranza, in un Ufficio di Presidenza sul tema. Fratelli d'Italia interviene evidenziando i 'contro' dell'operazione.
La trattativa A2A – Lgh, giunta ad una fase decisiva, approda per la prima volta ad una fase di discussione politica tra le forze di maggioranza e di minoranza del Comune di Cremona. Domani, mercoledì 28 ottobre, è previsto un Ufficio di Presidenza sul tema. Vi partecipano di diritto i capigruppo consigliari. Intanto fa sentire la sua Fratelli d’Italia, partito che in Consiglio non ha un proprio gruppo ma è rappresentato da Marcello Ventura, aderente al Misto. In un comunicato congiunto a firma dlelo stesso Ventura e del coordinatore provinciale Stefano Foggetti, il partito di destra esprime i punti critici della prospettata fusione.
“Fra pochi giorni scadrà il termine per la presentazione dell’offerta vincolante da parte di A2A per l’acquisizione della maggioranza di LGH. Un’operazione, questa, tra le più impattanti degli ultimi anni nella politica comunale ma sopratutto sulla vita dei cittadini cremonesi e non solo.
É assolutamente inquietante e incomprensibile come il silenzio sull’intera vicenda da parte dell’attuale maggioranza, della giunta e del sindaco sia compatto e condiviso (…).
A questo punto allora è compito dell’opposizione cercare di fare luce su una situazione pesantissima, sperando sinceramente di poter essere smentiti. Partiamo dai numeri.
Pare che la valutazione di LGH da parte di A2A al netto del suo indebitamento sarà di circa 230 milioni di euro. L’acquisizione del pacchetto di maggioranza (il 51%) per mero calcolo matematico si attesterà diciamo a 115 milioni.
Ma, attenzione, di questi circa la metà sarà erogato in azioni e quindi il versamento cash ammonterà a 58 milioni di euro (arrotondando).
AEM SpA quindi, che detiene circa 31% delle quote di LGH, incasserà circa 18 milioni di euro.
Ecco quindi per quanto la giunta Galimberti sta pensando di svendere 100 anni di storia di municipalizzata. Cassaforte per decenni. Ma sopratutto erogatrice di servizi indispensabili ai cremonesi.
Ma non è certo finita qui. Bisogna ricordare che AEM SpA, tra l’ammontare dei suoi debiti, ne ha circa 21 milioni verso LGH da bilancio al 31/12/2014. Cosa crediamo, che quando LGH sarà di A2A, questa non chiederà il rientro del debito, che guarda caso è superiore a quanto si incasserà dalla vendita?
Ma andiamo oltre.
Gli uffici, gli sportelli, il livello occupazionale, il servizio rimarranno tali? E perchè mai una società come A2A dovrebbe mantenere in vita strutture a quel punto doppie? E il cittadino cremonese si troverà a dover chiamare a Brescia o Milano.
E che dire delle attuali aziende appaltatrici del territorio (e che quindi generano posti di lavoro qui da noi)? Pensiamo davvero che continueranno a lavorare e poter così garantire occupazione?
Purtroppo una volta venduto non si potrà più tornare indietro e la governance sarà ormai irrimediabilmente perduta. Quanto pensiamo potrà contare LGH, azienda da 600 milioni di fatturato, una volta acquisita da un gigante da 5 miliardi? E Cremona che conta un terzo di LGH? L’incidenza sarà da prefisso telefonico…
Basta guardare alle acquisizioni avvenute nei territori a noi vicini per capire come andrà a finire.
Rimane quindi assolutamente incomprensibile il perchè di questa operazione.
Certo in questo modo si potrà dire che l’inceneritore non verrà chiuso per colpa di A2A e non dell’attuale giunta, che non saprebbe più come giustificare il non rispetto della sua promessa elettorale.
Chiuderlo nei famosi 3 anni costerebbe 40 milioni di euro e ora che, grazie allo Sblocca Italia, si potranno bruciare rifiuti dalle altre regioni quale azienda accetterebbe mai? (A2A? Non scherziamo).
Allora chiediamo al Sindaco di spiegarcela questa operazione, di smentirci, di dire che i dati che abbiamo dato sono sbagliati, ma soprattutto di dirci perchè vuole (s)vendere LGH, quali sono i vantaggi e i benefici per la città.
Qui non si tratta di dipingere delle strisce per strada o di mettere delle lettere di polistirolo. Questa è politica seria. Qui si decide il futuro della città (e non solo) per almeno i prossimi 20 anni.”
Intanto a giorni si dovrebbe concludere la gara per l’affidamento del servizio di advisory finanziario da parte di Aem Spa. Nelle ultime settimane si sono svolte le prime sedute pubbliche per l’esame delle offerte ed entro il mese di ottobre il presidente, Massimo Siboni, intende chiudere la partita.