Cronaca

'C'è rischio esplosione', ondata di tentativi con la truffa del gas

Sono tornati alla carica i truffatori del rilevatore di gas. Nelle ultime due settimane almeno una decina i tentativi di raggiro a Cremona. Un’ondata con pochi precedenti. La dinamica è quella classica: alla porta di cittadini anziani si presentano sedicenti addetti di aziende attive nella vendita di strumenti in grado di segnalare fughe di gas, tali soggetti mettono alle strette le loro vittime parlando di rilevante rischio di esplosione a causa delle condizioni delle tubazioni, talvolta facendo capire, con parole più o meno dirette, che la presenza del rilevatore è obbligatorio per legge.

I presunti addetti hanno suonato citofoni e campanelli in diverse zone della città, dal centro alla periferia, cercando di piazzare l’apparecchiatura con prezzi che superano i 200 euro. Talvolta avrebbero proposto prezzi diversi a seconda dell’età dell’inquilino, cercando di gonfiare l’importo davanti a possibili “clienti” più deboli. In un paio di casi sono riusciti a farsi consegnare denaro in cambio della strumentazione, la cui efficacia è tutta da verificare.

Uno dei tentativi è stato fatto nei confronti di un uomo di 92 anni, ex poliziotto, al quartiere Po. Si trovava momentaneamente solo quando, qualche giorno fa, un apparente venditore si è presentato alla porta parlando di controlli sul sistema del gas. “Era una persona molto cortese – riferisce il figlio del 92enne, al quale l’anziano ha subito telefonato all’arrivo dello sconosciuto -, ha parlato anche con me e ha detto che stavano facendo controlli per conto di una ditta e che avevano verificato qualcosa che non andava nell’impianto della cucina e nelle termocoppie. Mi ha lasciato intendere che ci sarebbe da fare qualche adeguamento, a seguito di quella verifica. Insospettito, ho chiesto se tutto questo avesse un costo e l’uomo mi ha prima risposto di no, salvo poi aggiungere che se si intendeva installare un rilevatore di fughe di gas bisognava pagare 249 euro. A quel punto ho preso tempo e facendo qualche ricerca su internet mi sono accorto di casi simili già avvenuti nel Nord Italia. Mio padre alla fine ha rifiutato l’offerta”.

Le forze dell’ordine invitano alla massima attenzione per riconoscere le trappole e distinguerle dai casi in cui imprese reali, attraverso addetti preparati, propongono soluzioni che non sfociano nella truffa.

Michele Ferro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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