Cronaca

Provincia, Vezzini rimanda al mittente le accuse dei sindacati

Dopo le accuse dei sindacati all’amministrazione provinciale e la dichiarazione dello stato di agitazione, il presidente della Provincia Carlo Vezzini interviene, rimandando al mittente le accuse. “Apprendo con stupore dalla stampa gli annunci delle segreterie provinciali del Pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil con la proclamazione di stato di agitazione e annuncio di sciopero, poi ritirato”. Le segreterie avevano evidenziato che “preso atto dell’indisponibilità del Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Cremona a incontrare la parte sindacale in tempi congrui rispetto alla scadenza del 31 ottobre p.v. prevista dal DM 14-9-2015 (Decreto Madia) per l’inserimento nominale dei dipendenti della Provincia di Cremona dichiarati in sovrannumero”.

“Ma quale indisponibilità – ha commentato Vezzini –. Ho proposto ben quattro date, tutte rifiutate. Inoltre, per quanto riguarda l’atto, peraltro pubblico, relativo alla ‘approvazione linee guida e criteri perla definizione della futura marco organizzazione e per la determinazione della riduzione della dotazione organica in vista della redazione della lista dei dipendenti destinati alle procedure di mobilità di cui all’art. 1 comma 421, L. 190/2014’, preciso come le linee stesse furono condivise anzitempo, e più precisamente nella riunione del 29 settembre, con le parti sindacali e che la scadenza del prossimo 31 ottobre non è perentoria. Quindi vi è tutto il tempo per condividere insieme le prossime tappe”.

Conclude amareggiato il presidente della Provincia: “alle critiche ci sto ma solo a quelle costruttive, le polemiche le lascio a chi ha voglia di perdere tempo o portare il discorso su altri versanti, non facendo né il bene della Provincia, né dell’organizzazione dell’Area Vasta né del mantenimento delle buone relazioni sindacali avute sino ad oggi”.

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