Cronaca

'Suo figlio ha avuto un incidente' Truffa dell'avvocato, colpi da 10mila euro

Pioggia di tentativi di raggiro con il metodo del finto avvocato, che chiama chiedendo urgentemente soldi per un presunto incidente avvenuto a un familiare, e in almeno due casi l’inganno è andato a segno segno, con soldi e gioielli per circa 10mila euro portati via a cittadini anziani. Solamente tra lunedì e mercoledì non meno di tre le telefonate-truffa a Cremona. Complessivamente una decina nelle ultime tre settimane. Tutte dello stesso genere: “Mi spiace disturbarla ma suo figlio ha avuto un incidente in cui sono coinvolte altre persone”. Nella rete sempre cittadini di una certa età, a cui sono state chieste somme tra i mille e i 10mila euro da consegnare rapidamente fissando un appuntamento immediato con il sedicente legale. Sembra che in azione ci sia una banda piuttosto specializzata dal momento che nel corso delle telefonate il finto avvocato si fa trovare sempre pronto nel precisare nome e cognome del familiare che sarebbe rimasto coinvolto nell’incidente.

In due degli ultimi tre casi i tentativi non sono andati in porto, mentre in un caso, un paio di giorni fa, un’anziana è caduta nel tranello. In un primo momento alla cornetta ha risposto dicendo non di avere abbastanza denaro in casa. “Avete dell’oro?”, questa la conseguente domanda del truffatore alla cornetta. Purtroppo la cittadina, residente nella prima periferia cremonese, ha detto di sì e ha accettato di consegnare soldi e oggetti preziosi a un uomo che si è presentato circa mezz’ora dopo a casa. Un’azione da quasi 5mila euro. Dinamica e importo del bottino praticamente identici a quelli di un colpo simile messo in atto nei giorni scorsi.

Indagano i carabinieri. Anche alla polizia, però, sono giunte recentemente segnalazioni di chiamate del genere (ma nessuno è caduto in trappola). Sia l’Arma che la Questura raccomandano la massima attenzione: prima di consegnare qualsiasi somma di denaro o gioielli contattare il familiare che sarebbe coinvolto nella vicenda. E in caso di dubbio chiamare le forze dell’ordine.

Michele Ferro

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