Cronaca

Via Brescia, il giorno della scelta Legambiente: 'Salviamo il salvabile' Fiab: 'Diamo strada alle persone'

Oggi la Giunta dovrebbe decidere l’utilizzo del sottopasso di via Brescia, aperto dallo scorso maggio solo a pedoni e ciclisti. I segnali che arrivano dall’amministrazione vanno tutti nella direzione di privilegiare il traffico di questi ulitmi, utilizzando la corsia dedicata e limitando il transito degli automezzi solo ad un senso di circolazione. Inizialmente  ipotizzato in uscita dalla città, ma non è detto. Parere contrario allo stop alle auto proviene dagli esercenti della zona e da una parte del comitato di Quartiere 5 (Borgo Loreto), in particolare dal presidente Franco Nicolini. Ma altre voci, all’interno dello stesso direttivo, la pensano diversamente, come il consigliere Giorgio Denti. E poi c’è, da mesi, la posizione del centrodestra (fu nella giunta Perri che il progetto di eliminazione barriere ferroviarie, nel cassetto da anni, prese concretezza): il progetto da 13 milioni cofinanziato da regione, Rfi, Comune e fondi europei prevedeva inizialmente la chiusura totale della strada e solo l’intervento del Comune di Cremona consentì di  preservare i flussi viabilistici. Ne uscì un  progetto (perorato dall’allora vicesindaco Carlo Malvezzi, poi sostituito da Federico Fasani) che necessariamente doveva fare i conti con le limitazioni del sito: presenza nel sottosuolo dei corsi d’acqua, prossimità del sagrato della chiesa di S. Bernardo,  presenza di molte vie laterali. Ora, da consigliere di minoranza, Fasani sostiene con forza l’utilità del passaggio veicolare.

Oggi l’argomento viene affrontato in sede politica con l’assessore Alessia Manfredini che porterà in Giunta i dati relativi al passaggio dei velocipedi, rilevati nelle ultime settimane, ma anche tutte le altre indicazioni provenienti dall’ufficio tecnico del Comune. Tra l’altro, mentre la rotonda su via Brescia è praticamente terminata, via Esilde Soldi è ancora sottosopra per i lavori ai sottoservizi. A dare manforte ad un utilizzo ‘light’ dell’infrastruttura c’è, tra l’altro, la posizione di Legambiente, circolo Vedoverde di Cremona: “Il rombo del motore – scrivono in risposta all’ultimo intervento di Fasani – affascina sempre: l’auto prima di tutto e tutti. Perchè sperimentare il doppio senso di circolazione delle auto nel sottopasso di via Brescia? In un sottopasso di altezza ridotta, dove un’autoambulanza non potrà mai passare, già stretto per un solo senso di circolazione automobilistico in comune con quello pedonale e ciclabile. Questo sottopasso è stato fatto con queste caratteristiche perchè nato da un progetto sbagliato. Salviamo almeno il salvabile: chiuso alle auto e aperto a pedoni e biciclette. Noi – conclude Legambiente – continuiamo ad avere un’idea di città dove la salute e le questioni ambientali sono la strada da seguire, strada che è condivisa anche da tanti cittadini cremonesi”.

g.biagi

AGGIORNAMENTO – Anche la Fiab prende posizione con una lettera del presidente Piercarlo Bertolotti, diramata pubblicamente nella mattinata di mercoledì e titolata ‘Via Brescia: diamo strada alle persone’. Eccola.

Molti sono i cambiamenti in atto, anche se talvolta facciamo fatica a vederli, sempre presi da ciò che non va. Da anni, tanti cittadini tentano di conquistare uno spazio nelle proprie città: è il diritto a muoversi in modo sostenibile, sano, pratico ed intelligente nel loro vivere quotidiano.

Via Brescia, con il suo nuovo sottopasso, rappresenta uno di questi cambiamenti. Il rilevamento dei pedoni e dei ciclisti effettuato negli ultimi giorni, è stato pensato per avere un dato su cui riflettere prima di una scelta definitiva. Perché le scelte urbanistiche pongono delle questioni che sono alla base del cambiamento della mobilità delle persone. Rivedere le scelte urbanistiche pensando alle persone, significa dare a chiunque, a prescindere dall’età, dalle possibilità economiche o dalle capacità fisiche, le stesse opportunità di vivere la città in sicurezza ed in autonomia; significa poter fruire di spazi pubblici per una vita sociale ed offrire opportunità di crescita e sviluppo significa prestare attenzione alla salute ed al benessere del cittadino.

Ripensare la viabilità in Via Brescia, a causa della costruzione di un sottopasso dalle caratteristiche particolari, non è sbagliato. Sapere quante e quali persone utilizzano quel tratto di strada, con quale frequenza nelle varie ore della giornata è sicuramente utile per scegliere una modalità rispetto ad un’altra. E sapere che in sei ore, dalle 7,30 alle 13,30, transitano in entrambi i sensi di marcia oltre 1.300 persone fa sicuramente ri-pensare. Credo anche che questo dato sia inferiore a quello reale perchè una cantierizzazione di mesi, con i suoi disagi, ha inevitabilmente modificato le abitudini di un certo numero di cittadini che, una volta finiti i lavori potranno invece godere di certezze e di maggiore sicurezza.

Molte persone che abitano nel Quartiere sono anziane ed alcune fanno spesso fatica a percorrere il sottopasso, sia a piedi che in bicicletta, data la pendenza leggermente superiore al normale ma inevitabile per come è stato concepito quel sottopasso, e di certo non sono agevolate le persone con diversi gradi di disabilità. A queste persone deve andare il nostro rispetto ed ogni sforzo per ridurre situazioni di criticità.

Con i due sensi di marcia per gli autoveicoli, resterebbe poco più di un metro per il passaggio di così tante persone, a piedi, con bicicletta a mano, con carrozzella, e questo creerebbe un disagio ben peggiore che non la fatica di una breve salita. Probabilmente è meglio un solo senso di marcia per gli autoveicoli e doppio senso per pedoni e ciclisti.

Siamo coscienti che molta dell’economia è legata al mezzo privato e c’è ancora una maggioranza di persone che vede nell’auto un senso di libertà e comodità di movimento a cui fa fatica a rinunciare, più per pigrizia mentale che fisica. Il cambiamento culturale dei cittadini ha bisogno di educazione, formazione, esempi e comportamenti coerenti: la politica deve fare la sua parte, mentre Associazioni come la nostra sono chiamate a dare il proprio contributo per aiutare i cittadini a meglio comprendere ed accettare questo necessario percorso di cambiamento.

Piercarlo Bertolotti
Presidente Fiab Cremona
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)

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