Sottopasso via Brescia ‘Senza auto si aiuta la salute dei bambini’
Il componente del consiglio direttivo del quartiere 5 (Borgo Loreto) prende la parola dopo la mozione di Federico Fasani (Ncd) che chiede al Comune l’urgente riapertura al traffico veicolare del sottopasso di via Brescia per poter così confrontare i dati sui passaggi delle biciclette e dei pedoni. “In questo accanirsi sulla questione viabilistica del sottopasso di via Brescia – scrive Denti – da parte del consigliere Fasani, mi sembra ci sia un po’ di incoerenza circa le scelte che riguardano Ambiente e salute dei cittadini. Si vuole privilegiare l’automobile mezzo inquinante, a sfavore di pedoni e cicli che dovrebbero essere in cima alle priorità. E per che cosa? Oggi abbiamo l’opportunità di rendere i nostri quartieri più vivibili e più sicuri e invece optiamo per renderli meno sicuri e più inquinati.
Il consigliere Fasani dimentica che nel quartiere e precisamente in prossimità del sottopasso di via Brescia vi sono ben due scuole che richiedono una particolare attenzione per la salute e sicurezza dei nostri figli. Le scelte che una amministrazione deve fare in materia di salute e sicurezza credo debbano essere quelle di ridurre al minimo l’impatto sia sulle persone che sul territorio degli agenti che possano determinare insicurezza e malattie. Ben vengano modifiche a progetti che servano, anche in corso d’opera, a migliorare la qualità della vita. Il cambiamento o modifiche al proprio operato o al proprio comportamento non deve essere inteso una offesa o che altro. Anzi se si va verso il miglioramento ben vengano. Ciò che ci deve muovere è il bene, la sicurezza e la salute della comunità. Il consigliere Fasani dimentica che anche i dati dei rilevamenti fatti e della struttura, danno un orientamento ben preciso sulle scelte che andrebbero fatte, visto che parliamo di due vie di accesso alla città che distano tra loro solo trecento metri e non chilometri. Quindi una scelta oculata sull’uso della viabilità si impone, anche se qualche abitudine dobbiamo cambiarla.
A tal proposito non sono forse gli stessi indirizzi regionali a prescrivere grande attenzione per la mobilità dolce in tutte le nuove realizzazioni? Il buon senso per una volta ci dà una mano: abbandonare le proprie mire di protagonismo a favore della comunità, approfittiamone. Non ultimo credo, che nei quartiere e nei rioni, come succede nelle città più avanzate di Europa, ci devono transitare i residenti, chi ci lavora e chi per qualche motivo deve entrare. Chi deve solo transitare per accedere ad altri quartieri o rioni dovrebbe usare le strade esterne o circonvallazioni”.
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