Cronaca

Sottopasso, Borgo Loreto non si rassegna 'Che fine ha fatto il sondaggio tra i residenti?'

Il sottopasso di via Brescia è destinato a rimanere ciclopedonale in entrambi i sensi e ad un unico senso di marcia per le auto, oppure altre soluzioni sono compatibili con le dimensioni ridotte della struttura? Giudizio per ora sospeso, nonostante siano passati tre mesi dall’apertura, ma d’altra parte i cantieri limitrofi sono tutt’altro che conclusi. Intanto lunedì i volontari della Fiab hanno effettuato un nuovo conteggio dei passaggi di ciclisti e pedoni, nell’ambito della settimana della mobilità: dalle 7,30 alle 13,30 sono stati contati 332 pedoni e 900 ciclisti, con una particolare intensità dalle 7,30 alle 9,30. Cifre importanti, che fanno dire all’amministrazione comunale che l’utilizzo ciclabile va preso in seria considerazione. Il monitoraggio continuerà anche mercoledì 23 e venerdì 25 settembre per ottenere dati significativi in giorni diversi.

C’è chi però l’idea del senso unico (in entrata o in uscita dalla città), l’ha bocciata fin dall’inizio e non ha cambiato idea. E’ il presidente del Comitato di Quartiere 5 (Borgo Loreto), Franco Nicolini, portavoce delle istanze di buona parte di chi risiede a Borgo Loreto, via Brescia e reticolo di vie tra la stessa via Brescia e via Persico, dove comincia il quartiere Zaist. Di recente queste obiezioni sono state riprese in una video intervista sul sito Welfarecremona. “La presentazione del sottopasso di via Brescia che ci avevano fatto nel luglio 2012 ci piaceva, perchè effettivamente quel passaggio a livello era un tampone per la viabilità della zona”, afferma Nicolini -. “La presentazione  che ci era stata fatta prevedeva doppio senso di marcia e passaggio pedonale ed era stata accettata; per due anni non se ne era mai discusso. Poi nel 2014 la nuova giunta ha cambiato completamente l’indirizzo e da lì sono cominciate le grandi lamentele che vanno ad aumentare sempre di più. Inizialmente si parlava di passaggio pedonale e auto. Oggi invece non si sa ancora quale sarà l’indirizzo del sottopasso: oggi dicono una cosa, domani se ne sente dire un’altra. Quelli che sono i responsabili di questi lavori non ci comunicano mai quello che realmente hanno intenzione di fare. Nell’ultima iniziativa allo Zaist, a settembre 2014, avevano detto che avrebbero fatto un sondaggio per verificare quali erano le richieste dei cittadini; oggi, a circa un paio di mesi dall’apertura del sottopasso, non si sa ancora cosa il comune ha deciso di fare. Perlomeno ci dicano: questo è quello che abbiamo deciso. Io avrei lasciato le cose come erano e poi se non funzionava si cambiava, così sarebbe andati a modificare una cosa in meglio. Adesso non si sa se la cosa è migliorata o peggiorata. Attualmente di lamentele ne sento tantissime”.

“Quello che posso dire – afferma l’assessore alla Mobilità Alessia Manfredini – è che una decisione non è ancora stata presa anche perchè i cantieri non sono ancora finiti. Quello di via Esilde Soldi è estremamente  impegnativo (conclusione prevista a novembre, ndr) e la rotatoria è appena terminata. La decisione sulla viabilità in zona sarà una decisione di Giunta, che prenderà in considerazione vari aspetti; tra l’altro se ne sta interessando lo stesso sindaco.  Teniamo presente che l’intervento è finalizzato a fluidificare  il traffico (come previsto nel progetto iniziale, che abbiamo ereditato)  ma al tempo stesso rientra in una nuova visione di mobilità e sosta che interessa anche le vie limitrofe. Quello che vogliamo presentare è un ‘pacchetto’ complessivo che non riguarda solo l’utilizzo del sottopasso, ma anche delle vie laterali a via Brescia, in primis via Esilde Soldi”.

Lo scorso 20 maggio, all’apertura del sottopasso (solo per bici e pedoni) il Comune aveva fatto sapere che i primi risultati dei flussi di traffico elaborati da una società esperta in tema di trasporti, rilevavano che “la scelta di istituire un senso unico su via Brescia, in direzione nord o in direzione sud, non evidenzia particolari condizioni di criticità sulle strade del comparto”.  “In ogni caso – continuava il Comune –  sulla viabilità proseguirà il confronto con i residenti, i commercianti e i titolari di esercizi pubblici che hanno un’attività in via Brescia. Particolare attenzione sarà riservata alla sicurezza dei pedoni, nonché alla necessità di dotare l’intera zona di piste ciclabili. Nei prossimi due mesi ci sarà il tempo per studiare e monitorare il passaggio di coloro che utilizzano la bicicletta, successivamente verranno individuate le soluzioni più opportune sia per la mobilità futura dell’intero quartiere, sia per la vivibilità dei residenti, sempre coinvolgendo il locale comitato di quartiere.”. Sempre in quell’occasione era stato spiegato che “la soluzione di avere una sezione complanare, anziché un marciapiede rialzato – dal momento che non vi era la possibilità di modificare né la pendenza né le dimensioni del manufatto – permette tutte le soluzioni tecnicamente possibili”

La sezione del sottopasso è di 7 metri e la sua costruzione è stata condizionata dalla presenza ad ovest del Cavo Robecco (parallelo a via Brescia) e a sud del Cavo Cerca che confluiscono uno nell’altro proprio nell’area interessata dall’intervento. La presenza del  Cavo Cerca, che interseca perpendicolarmente via Brescia, ha obbligato a progettare una rampa con una livelletta al 10% di pendenza e ad un’altezza del sottopasso di 2,50 metri, sufficiente solamente per autovetture e furgoni di dimensioni ordinarie.

Di certo sarà questo uno dei temi che verranno affrontati nella prossima assemblea di quartiere,  il 2 ottobre presso la scuola elementare Stradivari. All’ordine del giorno anche il prossimo rinnovo del direttivo.

Giuliana Biagi

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