Cronaca

Senza sede di Comando, 30 Vigili del Fuoco in meno rispetto ad oggi

Prefettura, Questura, Comando dei Vigili del Fuoco. Con una mossa sola, lo schema di decreto di riordino delle strutture periferiche del Ministero dell’Interno, cancella da Cremona e provincia tre presidi ritenuti finora fondamentali. Trasformandola di fatto in una provincia (o area vasta come si chiama oggi) di serie B. Un processo di riordino che durerà da qui al 31 dicembre 2016, quando, se nulla cambierà rispetto allo schema di decreto, le sedi dirigenziali dei tre organi saranno accorpate a Mantova, con trasferimento delle funzioni apicali. I sindacati di Polizia e della Funzione Pubblica si sono già espressi molto negativamente e annunciano che daranno battaglia. Lo stesso fa adesso il Conapo, il sindacato dei Vigili del Fuoco, attraverso un intervento del segretario provinciale di Cremona Giorgio Folleghi.

“C’è poco da stare sereni”, afferma Folleghi. “Ad oggi non è dato sapere quale sarà l’organizzazione che il Ministero intenderà darsi da qui al 31 dicembre 2016, data entro il quale dovrà andare in vigore la riforma tutta interna al Dicastero degli Interni. Ora si possono fare solo ipotesi e queste sono tutt’altro che positive, sia per il personale, sia per l’attività che l’attuale Comando Provinciale fornisce in termini di soccorso e servizi. Se rapportiamo l’ipotetico declassamento della sede cittadina a distaccamento, per quanto grande possa essere, questo non potrà mai garantire le stesse funzioni che la sede di un Comando Provinciale fornisce al territorio. Per logica verrebbe meno la funzione del Dirigente, il personale delle qualifiche Direttive sarebbe spostato nella sede del Comando così come i Sostituti Direttori e gli Ispettori. Il personale operativo “teorico” attualmente in servizio a Cremona è composto da 10 Capi Reparto, 26 Capi Squadra e 52 Vigili; di contro, il distaccamento più grande previsto dalla attuale pianta organica prevede 2 Capi Reparto ad orario diurno, 16 Capi Squadra e 40 Vigili, vale a dire 30 unità in meno dedicate al soccorso che potrebbero essere soggette a mobilità forzata.

“Non meno importante – continua Folleghi –  è il discorso amministrativo, essendo impensabile l’esistenza di doppioni di servizi, tutte queste funzioni verrebbero spostate nella sede del Comando di Mantova e quindi il personale attualmente impiegato negli uffici (personale, ragioneria, formazione, affari generali, statistica e, forse il più importante, l’ufficio Prevenzione Incendi), sarebbe anch’esso soggetto a mobilità. Devastante sarebbe l’effetto sulle attività produttive se l’ufficio dedicato alla Prevenzione Incendi fosse dislocato nella sola sede del capoluogo Virgiliano, pensare ad un utente della zona cremasca che per un rinnovo e/o parere di P.I. si trovi costretto a raggiungere Mantova fa rabbrividire”.

Infine, l’alternativa: “L’idea del Conapo non è un segreto: già da tempo, insieme al Sindacato Autonomo di Polizia SAP, abbiamo chiesto e sostenuto che i tagli fossero necessari a livello centrale, l’accorpamento dei due Dipartimenti, Pubblica Sicurezza con Soccorso Pubblico e Difesa Civile era auspicabile; ma evidentemente tagliare i servizi all’utente finale ed indebolire il dispositivo di Sicurezza e Soccorso sono più attuabili per i politici di turno che, da anni, stanno smembrando queste funzioni fondamentali per lo Stato. Il Conapo  resta ‘speranzoso’ in attesa di capire cosa accadrà da qui al dicembre 2016 ma, questo è certo, non si limiterà a restare a guardare e darà battaglia in ogni sede possibile per tutelare i lavoratori e, dove possibile, le prerogative della cittadinanza che da tempo è defraudata del diritto alla sicurezza”.

g.biagi

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