Palestre e impianti, rincari in vista per società sportive e famiglie
Le incognite sull’utilizzo degli impianti sportivi comunali stanno creando parecchia agitazione tra i dirigenti delle società cremonesi. Un ‘giro’ che coinvolge migliaia di bambini e ragazzi che praticano calcio, pallavolo, basket e una lunga serie di attività motorie. In ballo ci sono i rinnovi delle convenzioni delle singole società con l’ente proprietario. Tutte le convenzioni in essere sono infatti scadute da oltre un anno, a quanto pare da prima dell’insediamento della nuova giunta e da allora si va avanti a proroghe. A settembre 2014, primo incontro tra comune e società per un’informativa generale; successivamente, ad inizio estate, l’approvazione in Giunta di un testo di convenzione inviato alle singole società per le valutazioni. “Alle nostre osservazioni, inviate a luglio – ci spiega Daniele Zanoni, presidente del Csi, a cui sono affiliate quasi tutte le società sportive delle parrocchie – non è stata data risposta”. E difatti il Csi attende un incontro chiarificatore con l’assessore allo Sport Mauro Platé, che dovrebbe aver luogo a giorni.
Di mezzo ci sono le novità introdotte, che hanno riflessi importanti sulla parte economica. Fatte salve le singole differenze tra struttura e struttura, il Comune chiede che i costi di gestione (il pagamento delle utenze) vengano calcolati in maniera più puntuale e non più forfettaria come finora accaduto. Facendo leva sulla necessità di coprire in misura maggiore del passato i servizi a domanda individuale, il Comune sta mostrando ai gestori i costi effettivi delle utenze nelle passate stagioni, raffrontandoli con i canoni da loro versati, costituiti da un importo di concessione e da un calcolo a forfeit dei consumi. Stanno emergendo discrepanze notevolissime, in alcuni casi il dato reale è il triplo degli importi pagati dalle società all’intestatario delle utenze, ossia il comune. Di qui la richiesta, però respinta dai gestori, di volturare le utenze, nei casi in cui ciò sia possibile, ossia non vi sia una condivisione degli spazi tra una società sportiva e una scuola, ad esempio.
Pur prevedendo agevolazioni per le società che eseguiranno migliorie, utilizzare le strutture potrebbe costare quest’anno il 10 – 25% in più, ma nessuno si azzarda a fare cifre in questa fase ancora interlocutoria. Utenze elettriche, idriche e di riscaldamento rappresentano un punto dolente perchè molti impianti sono vetusti e i consumi non sono sempre direttamente imputabili agli utilizzatori. “Era doveroso che il Comune adeguasse il tariffario, fermo da qualche anno”, afferma Giordano Nobile, presidente della Polisportiva Corona, “ma arrivati a questo punto dell’anno, con l’attività già impostata e messi di fronte all’ipotesi di aumenti anche consistenti, sarebbe stato meglio procrastinare la stipula delle convenzioni e adottare il nuovo sistema di calcolo delle tariffe dalla prossima annata sportiva”.
Quello che il Comune chiede è una maggiore responsabilizzazione delle società, che però mal si concilia con un avvio immediato. “Sarebbe stato meglio – aggiunge Nobile – che gli uffici dello Sport facessero un unico incontro con i tutti i gestori per metterli di fronte alle novità che si vogliono introdurre, anziché incontrarci ad uno ad uno”.
Altro fronte di preoccupazione dei gestori è il contributo che il Comune si è detto disponibile a prevedere per le singole società, a parziale storno dei rincari dei canoni. Ma si tratterà di contributi di entità variabile, legati all’attività svolta e non allo specifico impianto, che verranno stanziati in ogni singolo anno finanziario e quindi soggetti a prevedibili fluttuazioni, oltretutto erogati a posteriori rispetto ai pagamenti delle concessioni. Cosa che preoccupa le società, in quanto questi stanziamenti, comunque insufficienti a coprire l’aumento delle tariffe, saranno atti ‘liberali’ del Comune, che una giunta di diverso orientamento politico potrebbe disconoscer.
Una situazione che al momento non consente alle società di stabilire con certezza i costi per l’anno 2015/2016 e quindi di comunicare alle famiglie la quota di iscrizione alle attività e rende più complicati i rapporti con gli sponsor. Qualche società aveva prospettato gli aumenti già sul fine della scorsa annata sportiva, confidando che tra giugno e settembre ci sarebbe stata una certezza in più. Alcune di loro avevano già comunicato agli iscritti la quota di iscrizione, ora temono di andare in rosso con le nuove cifre che il Comune sta prospettando. E in più molti si sentono beffati: perchè gli impianti comunali sono in condizioni non ottimali e comunque non certo migliorate da giugno ad oggi.
g.biagi
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