Cronaca

Legambiente: 'Città senz'auto? Era ora' E in Comune si continua con le delibere

foto Sessa

Dopo un lungo silenzio sui temi caldi della mobilità cittadina, monopolizzati per tutta l’estate dallo scontro politico tra nuova e vecchia maggioranza, prende la parola il circolo cremonese di Legambiente, stimolato dalla lettera del consigliere Fasani (Ncd) (leggi qui), nettamente contraria alle innovazioni introdotte dalla giunta Galimberti. L’intervento è firmato dal direttivo del circolo ‘Vedoverde’, presieduto da Giovanna Perrotta.

“Dopo aver letto la lettera del consigliere Ncd Fasani su Cremonaoggi – attacca il circolo cremonese ‘Vedoverde’ –  abbiamo avuto la conferma che l’interesse per la qualità della vita dei cremonesi non è certamente nelle sue corde. Il “suo” PGT in vigore, infatti, premia più gli immobiliaristi (crisi a parte) che i concittadini. E questo è un dato: in una realtà urbana con un patrimonio immobiliare già di gran lunga sovradimensionato il piano avrebbe dovuto occuparsi di rigenerazione più che di ulteriori lottizzazioni. A Fasani probabilmente non interessa cosa respiriamo, se siamo sensibili al rumore, se abbiamo timore dell’incidentalità da eccesso di traffico. Della mobilità pubblica ormai non se ne parla più, è morta e sepolta, e così pure l’incentivazione del trasporto ciclabile. L’unica cosa che lo preoccupa è che gli automobilisti possano continuare a far ciò che più gli conviene arrivando ovunque direttamente con la loro automobile (che non è una colpa, sia chiaro) e che i mezzi di carico scarico possano continuare il loro lavoro in ogni momento del giorno senza alcun limite.

“Ebbene, noi di Legambiente abbiamo una visione totalmente opposta che di ideologico nulla detiene se non poter aspirare a un ambiente urbano con livelli di vita accettabile per noi e i nostri figli. Il desiderio che le auto siano inghiottite nel sottosuolo, che Fasani imputa alla maggioranza comunale come una colpa, sarebbe un bel manifesto progettuale se non fosse che occorreva svegliarsi per tempo, quando negli anni ‘80 e ‘90 quasi tutte le città europee lo facevano e ora ne assaporano gli indubbi benefici. Noi italiani che siamo stati a guardare ci ritroviamo a rimuginare sugli stessi problemi da anni senza risolverne uno. Noi cremonesi il piano parcheggi della fine anni ‘80 lo abbiamo gettato alle ortiche sostituendo ogni singola previsione di spazi di sosta anche multipiano con nuovi condomini. Per decenni Cremona è stata succube delle posizioni antidiluviane delle associazioni dei commercianti che hanno impedito ogni modifica alla mobilità nel centro storico mentre si agevolavano i centri commerciali all’esterno. E adesso piangono. Fasani scrive che una città senz’auto è impossibile e grottesca. Ci guarderemo bene dal fargli cambiare idea anche se le politiche urbanistiche degli ultimi 30 anni vanno proprio in questo senso. Vorremmo allora chiedergli se sia più grottesco l’ambiente sereno di Piazzadel Comune (quando libera dai mezzi che pure circolano) o il viale di Po con le auto che spuntano da ogni platano? E’ più grottesco avere marciapiedi liberi, piste ciclabili che funzionano, traffico ordinato, o il caos a cui quotidianamente assistiamo in vie centralissime come Corso Vittorio Emanuele, Mazzini, Matteotti, per non parlare delle periferie? E non è grottesco, e anche un po’ penoso, vedere i tavolini dei bar circondati dalle auto o gli accessi alle scuole pubbliche e private presidiati dalle auto? Quando a ottobre inizierà il balletto delle Pm10 purtroppo ne riparleremo. Per ora non possiamo far altro che sperare che questa Amministrazione comunale abbia davvero il coraggio di prendere il toro per le corna e cominci a dar corso a un programma che metta in fila le varie questioni nel rispetto del bene comune. E con obiettivi ben chiari e condivisibili, anche se il dialogo con la minoranza rappresentata da Fasani appare francamente difficile. Su una cosa dobbiamo però dare ragione al consigliere Fasani: Cremona non ha un piano della Mobilità organico perché si procede per stralci senza una visione unitaria. Auspichiamo un adeguamento culturale e un salto di qualità”.

COMUNE IN AFFANNO: GIA’ CINQUE DELIBERE SUL NUOVO PIANO E DECINE DI ATTI DIRIGENZIALI – L’attuazione dei riassetti di ztl e parcheggi sembra procedere a spizzichi e bocconi, per adattare le precedenti previsioni normative al nuovo Piano di Sosta e Mobilità, che i detrattori ritengono improvvisato, proprio a causa dell’eccessivo numero di delibere che si stanno susseguendo  da giugno. Sta di fatto che siamo solo all’inizio, visto che altre delibere arriveranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, considerando pure che il nuovo piano è sperimentale per sei mesi. In effetti, ad ogni seppur piccola modifica del quadro attuale è necessaria una deliberazione di Giunta ad hoc. L’ultimo piano della sosta con una visione complessiva della viabilità nel centro città risale agli anni ’90. Da qui è stato un susseguirsi di delibere, ma senza una visione complessiva della questione. Ad onor del vero, anche la giunta Perri (mandato amministrativo 2009/2014) fece largo ricorso alla delibere. In cinque anni ne adottò ben 33. 16 che hanno riguardato le aree a pagamento, 7 le aree pedonali e 13 le zone per i residenti. Tornando alla nuova amministrazione, l’ultima regolamentazione, di ieri l’altro, riguarda i parcheggi per i residenti ed i permessi. Le zone di parcheggio diventano 3: a b e c. Quanto ai permessi, i residenti delle tre zone ne potranno chiedere di nuovi che saranno validi fino al 31 marzo 2016, dopo saranno rilasciati i permessi definitivi.

g.b. – s.b.

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