Politica

Inceneritore fino al 2024, Toninelli: 'Il sindaco dovrebbe dimettersi'

La dichiarazione del ministro Galletti sull’inceneritore di Cremona ha scatenato una vera e propria bufera politica. Ad intervenire anche il Movimento 5 Stelle, e in particolare il deputato Danilo Toninelli. “Da oggi sappiamo che i cremonesi avranno più rifiuti e più incenerimento fino al 2024 e ancora di più dal 2025: questo è il risultato dell’azione dei politici, del tradimento delle promesse elettorali e del rifiuto del dialogo con i cittadini” evidenzia. “La notizia dell’inserimento dell’inceneritore di Cremona nella rete dello Sblocca Italia è la certificazione del fallimento delle amministrazioni locali a tutti i livelli. Il primo fallimento è un fallimento del processo decisionale: abbiamo avuto campagne elettorali, mesi di dibattiti, discussioni, mozioni, audizioni di esperti e consulenze tecniche per cosa? Per nulla!”.

“Qualunque fosse stato l’esito di queste discussioni, sarebbe stato travolto dalla decisione del Governo Renzi, grazie ad una legge incostituzionale che vanifica e rende inutili le scelte dei cittadini e le esigenze dei territori – continua il grillino -. Il secondo fallimento è quello della promessa di ridurre l’incenerimento: infatti l’inceneritore la cui chiusura è stata promessa per il 2018 non solo rimarrà lì dove è ma porterà a Cremona i rifiuti di altre regioni. Il Ministro Galletti non lo dice ma è esattamente questo che prevede lo Sblocca Italia: una rete ‘strategica’ di inceneritori “intoccabili” che dovranno servire per i rifiuti di tutta Italia, di cui quello di Cremona sarà ora ufficialmente parte”.

Non è tutto. Per Toninelli “La manipolazione dei fatti va anche oltre: il ministro Galletti rassicura i cittadini del cremonese annunciando la ‘previsione di chiusura’ dell’inceneritore per il 2024, facendo passare in questo modo l’idea che lo spegnimento promesso è solo rinviato”.
Una bugia, secondo Toninelli, “smentita dagli stessi risultati dello studio della Leap, commissionato dal Gruppo Lgh che ha tutto l’interesse a proseguire sulla strada dell’incenerimento. Infatti in questo documento si che la cosa migliore da fare per cittadini, quella più conveniente, sarebbe spegnere l’inceneritore per aprirne uno nuovo, più moderno e capace, nel 2025! Mettendo semplicemente insieme questi fatti è facile immaginare il futuro del ciclo dei rifiuti di Cremona: più rifiuti provenienti da tutta Italia per mantenere l’inceneritore fino al 2024, nuovo inceneritore e sempre più rifiuti dal 2025”.

Tonnellate di spazzatura “che finiranno direttamente nei polmoni dei cittadini, in misura sempre maggiore, per assicurare i profitti di gruppi industriali che si vorrebbero sempre più privatizzati e magari quotati in borsa con colossi come A2A, gruppi che in caso di problemi finanziari potranno sempre azzerare le perdite scaricando tutto sui cittadini”.

Duro attacco anche a Comune e Regione: “L’assessore comunale del Pd Manfredini, ma anche quello regionale della Lega Claudia Maria Terzi hanno anche il coraggio di rassicurarci, dicendo di essere in contatto con il Governo e al lavoro per lo smaltimento dei rifiuti. Manfredini ci dice perfino che sulla questione sta lavorando con il sottosegretario Pizzetti, e con la responsabile per l’ambiente del PD Braga. Sta lavorando cioè proprio con coloro che hanno voluto e creato questa situazione: il cremonese che sta al Governo Pizzetti e la deputata che è
stata relatrice dello Sblocca Italia!. Come se le pecore si mettessero a lavorare con i lupi.
E come dimenticare l’accorata lettera con cui il Sindaco Galimberti si appellava a tutti gli esponenti politici locali, di tutti i partiti e gli schieramenti, per fare fronte comune e impedire l’inserimento di Cremona nella rete dello Sblocca Italia? Ecco quali sono i risultati, di cui gli
amministratori locali sono diretti responsabili”.

Per Toninelli l’unica alternativa è che il sindaco “annunci le proprie dimissioni se la questione dell’inceneritore non sarà risolta. Ma non solo: il Sindaco potrebbe anche decidere, finalmente, di dare la parola direttamente ai cittadini, attraverso lo strumento del referendum che è stato previsto dallo statuto comunale proprio per casi come questo. Questioni di interesse diretto per tutti, sulle quali è possibile che i cittadini siano chiamati a decidere direttamente, specialmente quando la democrazia rappresentativa ha chiaramente fallito, promettendo lo spegnimento dell’inceneritore e facendo poi esattamente l’opposto. Se non vogliamo condannare Cremona al suo destino di area tra le più inquinate d’Italia, se vogliamo che le mozioni sui rifiuti votate anche dal Pd abbiano un senso, la strada c’è: basterebbe solo la volontà e la coerenza di seguirla”.

Molto più tranquilla è invece la reazione dell’assessore Alessia Manfredini. “Ci sono Regioni che hanno una differenziata scarsa e sistemi obsoleti di smaltimento dei rifiuti. Il Governo ora sta cercando di evitare sanzioni dall’Unione Europea. A questo serve lo sblocca Italia. Un Decreto in cui, ricordiamolo, sono inseriti tutti gli inceneritori d’Italia, anche quelli per cui è già stata stabilita la chiusura o che non sono compresi nella categoria R1”.

Dunque «Noi a Cremona ci siamo già dimostrati virtuosi nel percorso di riduzione dei rifiuti: da quando abbiamo ampliato la differenziata porta a porta, iniziata dall’amministrazione che ci ha preceduto, siamo passati dal 54 al 63%. E manca ancora il centro storico. A questo proposito abbiamo aperto uno spazio informativo, che sta attirando la curiosità dei citadini».
In tutto questo il sistema di smaltimento va rivisto, secondo l’assessore. “L’incenerimento è una procedura che va ridotta al minimo. E l’inceneritore di Cremona è comunque un impianto con una capacità particolarmente elevata. Ha molti limiti”.
Ora quello che conta è capire cosa succederà nei prossimi mesi. “Il decreto dovrà ancora essere approvato dal decreto Stato-Regione. Stiamo a vedere cosa succede”.

In ogni caso, Manfredini mette anche le mani avanti: “L’inceneritore è un struttura provinciale, non dipende solo dal Comune. Noi portiamo all’incenerimento solo 15mila tonnellate di rifiuti ogni anno. Dunque serve un disegno provinciale, che sia condiviso dalla proprietà, ossia Lgh”. Insomma, non è il Comune a poter decidere da solo. E bisognerà attendere i risultato dello studio tecnico redatto dalla società Oicos, che arriverà nei prossimi mesi. Accanto a questo sono in corso un tavolo tecnico, un tavolo politico (all’interno del Pd) e un tavolo interno a Lgh. “Si procede nel programma di decommissionig. L’obiettivo resta quello dello spegnimento graduale, anche se fosse nel 2024. Tra l’altro ritengo positivo il fatto che la Lombardia abbia fatto una scelta in questo senso e ritengo che la politica che sta portando avanti l’assessore sulla partita sia condivisibile”.

lb

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