Edicole in crisi, chiude anche Poli Molti sono gli spazi in vendita
Da lunedì ha abbassato la saracinesca l’edicola Poli di via Baldesio, sotto i portici della Camera di Commercio. Un autentico shock per il centro storico abituato a vedere il valzer delle chiusure dei negozi ma non abituato alla chiusura brutale dei chioschi di giornali. Da diversi mesi Poli (subentrato alla famiglia Scandolara-Ponzoni qualche anno fa) cercava un acquirente dell’edicola, come altri edicolanti della provincia (una dozzina gli esercizi in vendita), ma la crisi del centro, unita all’irreversibile calo della diffusione dei giornali ha fatto il resto. Basti pensare che alla fine del 2014 i quotidiani sono precipitati a 3,2 milioni di copie diffuse, quasi la metà di 8 anni prima.
Nel solo 2014 le copie di quotidiani persi in Italia è stato del 12% paie a 400mila copie. Anche per le vendite di settimanali la crisi è fortissima. Colpa delle tv, del web, di giornali poco accattivanti, di problemi di distribuzione e di tanto altro ma il crollo sembra ormai un dato irreversibile. Così come la chiusura delle edicole. Dal 2005 diecimila chioschi di giornali hanno alzato bandiera bianca in Italia (il 25%) e delle 43mila ancora esistenti sul territorio nazionale, ben diecimila – secondo il sindacato degli edicolanti – sono a rischio.
Anche in provincia di Cremona la situazione delle edicole è grave. Diversi sono gli spazi in vendita ma il turn over è praticamente impossibile e i prezzi di vendita sono ormai stracciati. In volumi d’affari sono scesi nonostante la trasformazione delle edicole in rivendite di ogni tipo d’oggetto. Tanto è vero che l’antica edicola di piazza Duomo (splendido monumento storico, portato lì durante i lavori di trasformazione di piazza Cavour in piazza Stradivari) sta addirittura cercando la vendita online su e-bay.
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